Del Turco a Porta a Porta: ''Se assolto torno a far politica''

''Volevo stroncare il far west della sanità''

20 Ottobre 2008   09:48  

"L'Abruzzo era il far west, una regione senza regole da 10 anni". Così l'ex presidente della regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, intervistato a Porta a Porta, in una trasmissione che andrà in onda domani sera, tutta incentrata sull'inchiesta per le presunte tangenti nella sanità abruzzese che il 14 luglio scorso portò all'arresto dello stesso Del Turco e di altri membri della giunta regionale. Del Turco ha affermato che la sua giunta tra il 2005 e il 2008 ha tentato di far approvare una serie di leggi per riportare ordine nel sistema sanitario abruzzese. "Angelini era abituato a una regione che non aveva regole", ha detto Del Turco riferendosi al re delle cliniche private abruzzese, suo principale accusatore nell'inchiesta. "Quando sono arrivate le regole, Angelini è impazzito". Del Turco ha anche affermato che "Angelini era convinto che lo stessero per arrestare, perché ne aveva fatte di cotte e di crude".

"Bastava un'autocertificazione da parte delle cliniche - ha detto Del Turco - per il rimborso dei ricoveri. Inoltre Angelini e altri - ha aggiunto riferendosi ai gruppi privati nella sanità - avevano rinnovato il tariffario ottenendo un aumento del 30% per ogni prestazione"; un rinnovo, ha spiegato Del Turco, che era scattato con la giunta precedente a quella da lui guidata. "Era già pronta una nostra delibera - ha dichiarato l'ex presidente della regione Abruzzo - che tagliava del 30% il valore delle prestazioni". Una misura che secondo Del Turco "ad Angelini avrebbe procurato tagli per il 2008 pari a 10 milioni di euro". Inoltre, secondo quanto ricostruito da Del Turco, fra il 2005 e il 2008 "la giunta aveva fatto approvare tre leggi per rimettere ordine nella sanità abruzzese". In particolare Del Turco ha citato una legge "contro i ricoveri impropri" per evitare, ad esempio, "un ricovero per un epistassi, cioé sangue dal naso". Del Turco ha fatto riferimento poi ai "ricoveri ripetuti" cioé "gonfiati". "Abbiamo fatto accertamenti - ha dichiarato ancora l'ex governatore - per 50 milioni di euro di ricoveri, di cui 16 milioni di euro solo per il gruppo di Angelini".

"Sono vittime come me di un teorema giudiziario". Ha detto ancora Ottaviano Del Turco a Bruno Vespa. "Metto la mano sul fuoco per i miei colleghi della giunta" ha dichiarato Del Turco. Che ha però attaccato sia la giunta precedente a quella da lui guidata, sia soprattutto alcuni elementi di quella attuale. "Mi sono accorto - ha affermato Del Turco - che una parte della maggioranza, Paolini in testa, lavoravano per un'altra idea, facevano altro" rispetto al lavoro di moralizzazione che l'ex governatore ha affermato di aver avviato. Un duro attacco quindi ad Enrico Paolini (Pd), tuttora vice presidente della giunta regionale in Abruzzo.

"SE ASSOLTO TORNO IN POLITICA"

Se assolto "io penso di avere il diritto di continuare la battaglia politica nelle file dei riformisti". Così l'ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco accusato di avere intascato tangenti nell'inchiesta sulla Sanità abbruzzese, ha risposto, intervistato a Porta a Porta alla domanda se continuerà e con chi l'attività politica. "Chiaro che se finirà che vengo giudicato colpevole non lo farò - ha detto Del Turco -. Io sono un garantista e vorrei che vincesse questa cultura. Se c'é una cosa che ho rimproverato al Pd è che un partito che si chiama 'democratico', non può decidere che tra l'opinione di un magistrato e la carta dei diritti dei cittadini sancita dalla Costituzione, prevalga sempre l'opinione del magistrato".Sarebbe veramente ingiusto - ha detto ancora Del Turco - che la mia storia politica, di cui sono fiero nonostante alcuni errori, finisca perché un signore, non sapendo come giustificare un buco gigantesco della sua clinica, dice di aver dato soldi a vari personaggi della Regione, e guarda caso in quantità che corrispondono quasi sempre con i suoi prelievi che faceva in banca". Il bersaglio di Del Turco è l'imprenditore della Sanità abruzzese, Vincenzo Angelini, suo principale accusatore nell'inchiesta. Nel corso dell'intervista a 'Porta a Porta' a Del Turco è stato chiesto più volte dal conduttore Bruno Vespa perché Angelini si fosse recato spesso a casa dell'ex governatore dell'Abruzzo. Una circostanza che Del Turco ha negato. "Angelini - ha detto - prelevava soldi e di fronte ai magistrati ha dovuto ricostruire tutti i prelievi e ha detto che li dava a me e non solo a me". Quanto ai sei milioni di tangenti che secondo l'accusa, Del Turco avrebbe intascato (parte di un giro complessivo stimato in 15 milioni), "6 milioni di euro - ha affermato - sono una cifra che non so nemmeno come si scrive, me la sono ritrovata addosso, addirittura come già spesa". "Nei 90 giorni in cui non ho potuto dir niente - ha sottolineato ancora Del Turco riferendosi al periodo della detenzione in carcere e dei successivi arresti domiciliari, ora tramutati in obbligo di dimora - sono stato vittima di mascalzonate che non hanno proporzioni nemmeno nel periodo in cui Di Pietro faceva le sue inchieste" durante Tangentopoli.

"DOPO IL MIO ARRESTO NON È PIÙ STATA APPROVATA LA DELIBERA CHE TAGLIA I RIMBORSI ALLA SANITÀ"

Del Turco, nel corso di 'Porta a Porta' ha sostenuto che la giunta attualmente in carica, dopo che sono scattati gli arresti, non ha più fatto approvare la delibera della Regione che prevedeva il taglio del 30% sui rimborsi delle prestazioni sanitarie. La stessa delibera che "volevamo approvare noi nella settimana in cui siamo stati arrestati. Siamo stati arrestati tre giorni prima". "C'era in tentativo - ha proseguito Del Turco - di una giunta di ispirazione riformista che con il 60% dei voti credeva di poter cambiare le cose. Ci siamo trovati di fronte a una parte delle maggioranza, che pensava che questa non fosse la strada e che voleva ritornare al passato".

PAOLINI REPLICA: "ACCUSE DELIRANTI, STRAVOLGE LA REALTÀ"

Riguardo alle accuse rilasciate ieri a "Porta a Porta" dall'ex governatore d'Abruzzo, Ottaviano Del Turco, secondo cui il vicepresidente vicario Enrico Paolini avrebbe guidato un gruppo di maggioranza che voleva evitare il rinnovamento della sanità, Paolini ha dichiarato che si tratta "di una affermazione sostanzialmente delirante in cui si capovolge la situazione reale". Paolini, ha detto che si rivolgerà agli avvocati "non per me stesso - ha sottolineato - ma per l'immagine negativa che si dà dell'Abruzzo".

 

Intervista a Del Turco nel primo giorno di semilibertà


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