Derby, L'Aquila supera il Diavolo e sale al terzo posto. L'Aquila - Teramo 1 a 0

Ciotola manda i suoi in orbita, Teramo a testa alta

09 Febbraio 2013   18:58  

Se l’ aggiudica L’Aquila il derby del Gran Sasso. I rossoblù centrano la quarta vittoria consecutiva e interrompono il fantastico ruolino di marcia dei ragazzi di Cappellacci (13 punti nelle ultime cinque gare). Rossoblù al settimo cielo, biancorossi sconfitti con l’ onore delle armi. L’Aquila grida al campionato che lotterà fino alla fine per la seconda piazza, ora distante solo due lunghezze, il Teramo a denti stretti promette riscatto e spera di rilanciarsi con orgoglio già nelle prossime due trasferte terribili di Poggibonsi e Pontedera, dove si giocherà una bella fetta del sogno play off.

A decidere il match il gol di Ciotola alla mezzora della ripresa, ad incorniciare un secondo tempo maiuscolo dei padroni di casa. Tutto il repertorio che ogni spettatore rossoblù vorrebbe vedere: grinta, agonismo, giocate, occasioni, gol e pali. In sintesi, l’ atteggiamento giusto, quello che se supportato dai valori tecnici ti fa vincere le partite. Senza se e senza ma. E allora ecco giganteggiare in mezzo al campo i Mucciante, gli Infantino, i Menicozzo e i Rapisarda. Con la confortante crescita rispetto agli orrori di un paio di mesi fa di un uomo fondamentale (per ruolo e carisma) come Iannini, la costanza di un leader come Pomante e i guizzi di un Ciotola autentica spina nel fianco della difesa ospite.

Dall’ altro lato un Teramo che esce dal Fattori a testa alta (e con una maglietta di meno, quella che Ferrani getta inspiegabilmente verso la propria panchina dopo il triplice fischio). E’ vero, il Diavolo non avrà gli stessi obiettivi dei rossoblù, ma per tutto il primo tempo la prestazione è stata da grande. Soprattutto per organizzazione e capacità di imporre il proprio gioco sull’ avversario.  Poi il calo, anche fisico, della ripresa. Ma resta la sensazione che questo gruppo possa togliersi belle soddisfazioni, soprattutto se dovesse riuscire a recuperare pericolosità in avanti con Bucchi e Petrella.

Dunque, partita indiscutibilmente dai due volti. Primo tempo più attendistico e manovriero. Il Diavolo gioca meglio ma punge poco, L’Aquila si fa vedere più volte in attacco, ma quando è chiamata ad impostare non ne azzecca una. E lo spettacolo ne risente parecchio.

Ma quando sembrava che ci si dovesse quasi preparare a rassegnarsi ad uno scialbo 0 a 0, ecco una ripresa finalmente e decisamente pimpante. Di marca prettamente aquilana, ma almeno interessante dal punto di vista del gioco e delle occasioni. Tra i meriti dell’ una e i demeriti dell’ altra, sale in cattedra L’Aquila, mentre il Teramo tira i remi in barca. Il Diavolo non è più quello di inizio partita e L’Aquila ne approfitta rubando campo e redini della partita ai biancorossi, mettendo in mostra anche una condizione fisica invidiabile su un campo pesantissimo. E assalta la porta avversaria forse come non aveva mai fatto prima in stagione. All’ arma bianca, ovvero con convinzione, con costanza, azione dopo azione. Senza perdere la testa per un rigore non ravvisato o senza demoralizzarsi per la sfortuna dei due legni. Fino al gol di Ciotola, all’ urlo del Fattori e al pathos finale, con il gol annullato di Ambrosini che ai più è apparso regolare.   

La cronaca. Qualche minuto di studio e il Teramo mette paura al Fattori. Al 9’ Olcese svetta di testa e impegna severamente Testa, il secondo assistente sventola fuorigioco. Risponde L’Aquila col solito slalom di Ciotola, la difesa aprutina si rifugia in angolo. Al 15’ Ambrosini di sinistro sulla respinta di Ligorio, Testa devia in angolo. Il Diavolo tiene il campo, L’Aquila prova a punere in ripartenza. Al 26’ Il gran lavoro di Infantino che ruba lo spazio a Speranza e stoppa di petto per Improta, il cui destro viene murato dalla difesa. Poi il primo episodio sospetto in area teramana: sul cross di Improta Ferrani tocca col braccio, Ros lascia correre ritenendolo aderente al corpo. Finale di tempo di marca rossoblù, Ciotola riceva sulla trequarti al 38’, tecnica e furbizia nel girarsi ed entrare in area, alta la conclusione. Al 44’ ci prova Infantino che controlla in area e si gira di destro, di nuovo alta.

Nella ripresa le cose cambiano e L’Aquila sale in cattedra. Il Diavolo lascia un buco in mediana e arretra troppo. Musica per Carcione e soci che iniziano a manovrare a dovere. Al 12’ splendida l’ azione rossoblù, parte centrale Improta che allarga sulla sinistra per Infantino, questi cambia sulla destra per Carcione che spara di destro, Serraiocco è prodigioso e manda in angolo. Due minuti e si assiste al secondo episodio di mani in area. Stavolta sul tiro sbilenco di Menicozzo da parte di Speranza. Sembra più evidente del primo, ma Ros fa continuare di nuovo. Al 20’ di nuovo il destro di Carcione a far correre pericoli per Serraiocco, poi Improta dalla sinistra pennella per Iannini che di testa manda sul palo da due passi a Serraiocco battuto. Ianni inserisce D’ Amico al posto di Improta e L’Aquila continua a spingere. Cappellacci invece manda dentro Di Paolantonio per De Stefano.

Al 29’ Infantino dimostra perché rimane titolare con uno come Ripa in panchina: stop di petto dal limite e destro a giro che si stampa sull’ incrocio dei pali, Scipioni raccoglie la sfera e spara in angolo. Ma la disperazione del Fattori si tramuta subito in applausi perché sugli sviluppi del corner Iannini allarga per Ligorio che mette sul secondo palo, Ciotola è ben appostato e spinge in rete. Cappellacci prova a scuotere i suoi con l’ ingresso di Foglia e Patierno, Ianni allora inserisce Ingrosso in luogo di Ciotola e passa ad una sorta di 5-3-2. Il Teramo si getta in avanti e al 46’ Patierno ruba palla a Mucciante sulla trequarti e innesca Ambrosini che va in gol di destro, ma la signora Carovigno dice no e alza la bandierina. Triplice fischio finale e festa solo per i rossoblù.

 

L’AQUILA – TERAMO 1 – 0

MARCATORE Ciotola al 29’ s.t.

L’AQUILA (4-3-3): Testa 6,5; Rapisarda 6,5, Pomante 6,5, Mucciante 7, Ligorio 6,5; Carcione 6,5, Iannini 6,5, Menicozzo 7; Ciotola 7 (dal 38’ s.t. Ingrosso s.v.), Infantino 7 (dal 43’ s.t. Ripa s.v.), Improta 6 (dal 22’ s.t. D’Amico 6). (Leuci, Petta, Agnello, Gizzi) All. Ianni 6,5.

TERAMO (4-3-3): Serraiocco 6,5; De Fabritiis 6, Ferrani 6, Speranza 6, Scipioni 6; Valentini 6 (dal 38’ s.t. Patierno), Coletti 6, Righini 5,5 (dal 34’ s.t. Foglia); De Stefano 5,5 (dal 28’ s.t. Di Paolantonio), Olcese 5,5, Ambrosini 5,5. (Santi, Giannetti, Caidi, Novinic). All. Cappellacci 5,5.

ARBITRO: Ros di Pordenone 5.

NOTE: spettatori 1300 circa, incasso 6000 euro circa (sommando i due incassi). Ammoniti Scipioni, Carcione, Infantino, Menicozzo, Ferrani. Angoli 10 – 5 (a.f.)


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