Nuovo grave episodio di violenza ai danni del personale della polizia penitenziaria, solleva l'allarme il sindacato SINAPPE.
Ennesimo episodio di violenza all'interno del carcere di San Donato, dove un detenuto straniero, in preda a un improvviso scatto d'ira, ha aggredito due agenti della polizia penitenziaria. Secondo quanto riportato dal sindacato SINAPPE, uno dei due agenti, un assistente capo coordinatore, ha riportato la frattura del polso sinistro e di una costola, con una prognosi di 20 giorni. Il secondo agente coinvolto ha subito lesioni minori, con una prognosi di tre giorni.
L’aggressore, che era stato recentemente trasferito a Pescara, è riuscito a colpire ripetutamente gli agenti, rendendo evidente l’insufficienza delle attuali misure di sicurezza all'interno della struttura. Il caso si inserisce in una preoccupante serie di attacchi contro il personale penitenziario, che ormai da tempo denuncia la mancanza di adeguate misure per garantire la sicurezza all'interno delle carceri.
Il segretario provinciale del SINAPPE, Giuseppe Di Domizio, ha espresso la sua forte preoccupazione per la situazione: "Non possiamo più accettare questa serie infinita di aggressioni. La sicurezza dei nostri agenti è completamente assente. Lo sfollamento delle carceri, promesso più volte, quando sarà realmente attuato? Le istituzioni sembrano più interessate a fare passerelle mediatiche piuttosto che proporre soluzioni concrete a questa emergenza".
Le criticità del sistema penitenziario non sono nuove, ma episodi come quello accaduto a San Donato riportano l’attenzione sul tema della sovraffollamento delle carceri e della gestione dei detenuti violenti. Il carcere in questione è da tempo al centro di polemiche per la carenza di personale e per le difficili condizioni di lavoro degli agenti, costretti a far fronte a un numero sempre crescente di episodi di tensione e aggressioni.
Non è la prima volta che il SINAPPE denuncia il clima di insicurezza all'interno delle strutture penitenziarie italiane. Negli ultimi mesi, infatti, il sindacato ha più volte chiesto interventi urgenti per migliorare le condizioni di lavoro degli agenti e garantire un ambiente sicuro sia per il personale che per i detenuti.
Questo ultimo episodio rilancia quindi il dibattito sulla necessità di un intervento strutturale che affronti in modo efficace i problemi legati alla sovrappopolazione carceraria, all’insufficienza di risorse e alla gestione dei detenuti più problematici. Tuttavia, nonostante le ripetute richieste di azioni concrete, la situazione rimane critica.
Le istituzioni sono ora chiamate a intervenire con misure urgenti per prevenire ulteriori episodi di violenza e garantire condizioni di sicurezza adeguate per tutti coloro che operano all'interno delle strutture carcerarie.