Anche le controanalisi confermano la positività all'Epo Cera da parte di Danilo Di Luca, già accertata un paio di volte all'ultimo Giro d'Italia. Queste controanalisi, sono state effettuate nel laboratorio di Chatenay e poi convalidate a Vienna. Un duro colpo per Di Luca che, secondo le nuove norme in materia di doping introdotte il primo gennaio scorso, rischia fino a 4 anni di stop.
Per l'abruzzese, che dovrebbe presentarsi davanti al procuratore antidoping del Coni, Ettore Torri, nei primi giorni di settembre. L'abruzzese, vincitore del Giro nel 2007, il 20 ed il 28 maggio scorsi, era risultato positivo all'Epo ricombinante Cera, in occasione del Giro d'Italia del centenario, che poi aveva concluso al secondo posto in via dei Fori Imperiali a Roma, alle spalle del russo Denis Menchov e davanti all'altro italiano Franco Pellizotti. Lo scorso 22 luglio, Di Luca era stato sospeso dall'Unione ciclistica internazionale, in seguito alla prima positività. "Abbiamo appreso da notizie di stampa della positività che è stata confermata dalle controanalisi sui campioni di Danilo Di Luca. Ma, al momento, non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione formale". E' quanto affermato dall'avvocato Ernesto De Toni, legale del corridore abruzzese della Lpr. Che poi ha aggiunto: "Abbiamo dubbi sia sul metodo che sui risultati. Chiederemo il dossier dell'accusa e, dopo averlo esaminato, in seguito organizzeremo la difesa. Danilo ha appreso la notizia, anche se ovviamente confidava in un esito positivo della vicenda".
Nei giorni scorsi, Di Luca era stato chiaro: "In caso di positività delle controanalisi, mi ritiro dalle competizioni agonistiche", aveva dichiarato. "In questo momento non so se abbandonerà il ciclismo - ha concluso De Toni -. La decisione spetta soltanto a lui. Non ne abbiamo parlato, anche perché è tranquillo e fiducioso di poter dimostrare di non aver assunto nulla". Sul caso di positività di Di Luca è intervenuta anche la Federciclismo che, con una nota, ha sottolineato di "avere ricevuto dall'Uci il fascicolo relativo all'atleta Danilo Di Luca, nel quale vengono confermati gli accertamenti da parte del laboratorio di Parigi, già trasmesso anche alla Procura antidoping del Coni per l'apertura del procedimento disciplinare".
