Di Orio: L'Università resti a L'Aquila o mi dimetto

''Dalle istituzioni troppa indifferenza''

12 Maggio 2009   14:14  

E' perentorio il rettore dell'Ateneo aquilano Ferdinando Di Orio sulle ipotesi che si sono rincorse in questi giorni di spostamento della sede universitaria.

Una stoccata alle istituzioni, che dopo oltre un mese dal sisma non hanno dato risposte per una sede alternativa nè sembrano aver riservato la considerazione dovuta alla istituzione più importante della città negando l'ospitalità nella caserma della Guardia di Finanza che meglio di ogni altra struttura, essendo la scuola dei sottoufficiali, avrebbe potuto accogliere una sede universitaria.

"Agli spostamenti oggi inevitabilmente in atto diamo l'idea della provvisorietà" aggiunge il rettore.

Saranno entrambi da abbattere i palazzi Carli e Camponeschi, in pieno centro storico, che ospitavano la sede del rettorato e la facoltà di Lettere. "Ma L'Aquila e l'Università sono indissolubili, perciò non vogliamo abbandonare il centro storico, anzi vogliamo tornarci" ha detto il rettore, esprimendo la volontà di ricostruire i due edifici e garantendo inoltre un'accelerazione dei tempi di realizzazione della nuova sede nei pressi di San Basilio.

L'annuncio infine della stipula dell'accordo di programma, che sarà firmato domani a Roma con i ministri Tremonti e Gelmini, contenente ingenti risorse per l'Università dell'Aquila che permetteranno fra l'altro l'esenzione dal pagamento delle tasse per gli studenti.

(MS)


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