Di Pietro: 'Riecco Tangentopoli'. Acerbo: "Commissariate il Pd'.

Le reazioni politiche

14 Luglio 2008   13:33  

 "E' tornata tangentopoli". Cosi' Antonio Di Pietro ha commentato l'arresto di Ottaviano Del Turco a margine di un seminario al residence di Ripetta sulle riforme. "E' difficile invece - ha aggiunto l'ex pm - che torni mani pulite dal momento che in Parlamento si fanno le leggi per non fare i processi e invece di occuparsi della giustizia si occupa di fermare la giustizia". Secondo il leader dell'Idv, "al di la' della responsabilita' penale di cui si occupera' il giudice, in Abruzzo c'e' la necessita' di un ricambio generazionale della classe politica per che' questo sistema politico non ha nulla da invidiare a quello della prima repubblica. L'unica differenza- sottolinea Di Pietro - e che allora si vergognavano quando venivano scoperti, oggi la prima cosa che si fa, come ha fatto Berlusconi, e' attaccare la magistratura che fa il suo dovere". Sulle dichiarazioni del presidente del consiglio, Di Pietro ha osservato: "Berlusconi conosce uno solo foglio delle carte dei magistrati in Abruzzo, ma prima di parlare dovrebbe leggere tutte le carte". In ogni caso, conclude, la vicenda abruzzese dimostra che "cio' che va cambiato non sono le sigle dei partiti, ma le persone

 "E' impressionante la sequenza di inchieste giudiziarie che riguardano il PD abruzzese". Quindi "consiglio all'onorevole Walter Veltroni di esaminare l'opportunità di commissariare il Pd abruzzese e avviare la ricostruzione di una classe dirigente meno affetta da propensioni affaristiche". E' il duro attacco dell'ex parlamentare di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo, portavoce del comitato di gestione del Prc. Acerbo ha proseguito elencando i 'guai del Pd ''dall' inchiesta che ha condotto all'arresto del sindaco e di quasi tutto il centrosinistra di Montesilvano per la Tangentopoli edilizia a quelle relative al cosiddetto partito dell'acqua, che coinvolgono il neoassessore regionale Donato Di Matteo e l'ex - deputato Giorgio D'Ambrosio fino a quella relativa al sindaco di Pescara e segretario regionale del PD - ha detto Acerbo - La gran parte delle materie su cui la magistratura ha aperto filoni di indagini sono state oggetto di forti scontri tra Rifondazione Comunista e il PD". Acerbo ha concluso dicendo che ora "si pone per noi sempre più il tema dell'impossibilità di condividere esperienze unitarie con forze politiche così fortemente caratterizzate dall'insensibilità per la questione morale come diventa assordante il silenzio del PD nazionale su quello che accade nel feudo di Franco Marini".

 


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