Di Pietro a Pacentro: in Abruzzo una criminalità istituzionale
"Berlusconi non ha piu' la sua maggioranza, per questo sara' piu' cattivo e impoverira' il paese. Dobbiamo al piu' presto andare ad elezioni per liberarci del sistema piduista dal quale siamo stati governati e non dobbiamo avere paura delle elezioni altrimenti abbiamo gia' perso. Con questa ultima frase mi rivolgo agli alleati, che per paura di perdere il posto finiscono per far perdere la testa e il futuro ai nostri figli". Lo ha detto ieri pomeriggio Antonio Di Pietro, giunto a Pacentro, in provincia dell'Aquila, per un incontro sulla legalita' organizzato dai giovani del paese.
CRIMINALITà ISTITUZIONALE
"E' ora di rendersi conto che in Abruzzo si e' instaurata una criminalita' istituzionale che va estirpata nel suo complesso. A destra come a sinistra abbiamo avuto un mare di illegalita' su cui sta indagando la magistratura, tant'e' vero che governatori dell'Abruzzo, del passato e del presente, sono finiti tutti nelle indagini della magistratura". Lo ha detto Antonio Di Pietro riferendosi alla vicenda giudiziaria post-terremoto che ha visto coinvolti in Abruzzo, tra gli altri, l'assessore regionale Daniela Stati. "Noi chiediamo formalmente, come partito, che in Abruzzo i politici sotto inchiesta si facciano da parte e lascino al governo - ha aggiunto - delle persone dalle mani pulite. Altrimenti, ancora una volta, si approfittera' anche delle disgrazie e dei drammi per arricchirsi, magari ridendoci sopra'.
BERLUSCONI WANNA MARCHI DELLA POLITICA
"Berlusconi non e' scemo, non permettera' mai che si formi una maggioranza parlamentare che cambi le regole del gioco in riferimento alla legge elettorale e a quella sulla pluralita' dell'informazione". Antonio Di Pietro prevede dunque che "non avendo larga maggioranza per poterle attuare, si adopera per organizzare la resistenza".
"Il Wanna Marchi della politica ha colpito e noi dobbiamo liberarci di questo sistema", dice il leader Idv, oggi pomeriggio a Pacentro per un dibattito sulla legalita', con una nuovo, fantasioso appellativo per il presidente del Consiglio.
