Dimenticavamo, il pianeta è al collasso...

Earth Overshoot Day

25 Agosto 2010   08:57  

Distratti dalle polemiche suscitate dalla partecipazione di tal Fabrizio Corona ad una sorta di festa paesana in costume per la modica cifra di 6mila euro, per non fare praticamente nulla a parte salutare, sorridere, mangiare e bere, dalle gesta delle simpatiche ragazzine di Ostia, quelle del ''un calippo e nà bira'', dal calcio mercato a suon di milioni di euro, dal tormentone dei Tulliani e del tinello di Fini, dalla cellulite e/o tette al vento delle vip, veline e ministre in spiaggia, molti - compreso chi scrive - hanno dimenticato l'importante scadenza del 21 agosto, che coincide con il cosidetto Earth Overshoot Day: con oltre quattro mesi di anticipo rispetto alla fine del 2010,  l'umanità ha già consumato tutte le risorse che la natura può fornire nel corso di un anno.

Ad annunciare la data del "Earth Overshoot Day", il giorno del superamento, in cui la terra inizia a vivere al di sopra dei propri mezzi ecologici, è stato il Global Footprint Network, l'organizzazione internazionale che misura l'impatto dell'esistenza sulla natura.

La scadenza corrisponde al giorno in cui esauriamo il nostro budget ecologico annuale, mettendo la terra in condizioni di produrre risorse oltre la sua naturale capacità di rinnovarle.

Un prestito dagli effetti devastanti per gli equilibri del pianeta, secondo i responsabili del GFN: "dalla capacità di filtraggio dell'anidride carbonica a quella di produrre cibo, chiederemo alla terra di consumare stock di risorse aggiuntive accumulando ulteriori gas a effetto serra in atmosfera".

A misurare il numero massimo di giorni che la biosfera può approvvigionare in un anno è il rapporto tra l'"impronta ecologica" globale - indice statistico di 150 Paesi che mette in relazione il consumo annuo di risorse ecologiche con la loro disponibilità - e la capacità della natura di rigenerarsi nel corso dello stesso arco temporale.

Un indicatore di sostenibilità che precipita di anno in anno, trascinando con sé i buoni intenti di uno stile di vita più eco-compatibile. Dai trend annuali dell'organizzazione, nel 1987, primo anno in cui fu calcolato l'"Earth Overshoot Day", il sorpasso avvenne con soli dieci giorni di anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre.

Nel 1995 fu il 21 novembre mentre dieci anni dopo il pianeta andò in riserva già il 20 ottobre. Negli ultimi due anni la deadline per l'equilibrio della terra è stata anticipata di un mese - da settembre a agosto - e forse ora è davvero arrivato il momento di fermarsi.

"Quando si esauriscono in nove mesi le risorse di un anno si dovrebbe essere seriamente preoccupati", afferma Mathis Wackernagel, presidente di Global Footprint Network. "La situazione non è meno urgente sul fronte ecologico: cambiamenti climatici, perdita di biodiversità e carenza di cibo e acqua sono tutti chiari segnali di come non potremo più continuare a consumare ‘a credito'".

Oggi insomma l'umanità usa l'equivalente di 1,3 pianeti ogni anno. Ciò significa che oggi la Terra ha bisogno di un anno e quattro mesi per rigenerare quello che usiamo in un anno. Scenari alquanto ottimisti delle Nazioni Unite suggeriscono che se il presente trend della popolazione e del consumo continuasse, entro il 2050 avremo bisogno dell'equivalente di due pianeti per il nostro sostentamento.

E naturalmente ne disponiamo solo di uno. Trasformare le risorse in rifiuti più velocemente di quanto questi possano essere ritrasformati in risorse ci pone in una situazione di sovrasfuttamento ambientale, di esaurimento proprio di quelle risorse dalle quali la vita umana e la biodiversità dipendono.

Una prima soluzione è certamente consumare meno: evitiamo di usare indebitamente acqua, energia o cibo. Compriamo solo ciò che è necessario e che consumiamo senza sprecare nulla. Una seconda soluzione, diciamo da applicare su più larga scala, prevede che vi sia un controllo delle nascite: meno esseri umani = meno consumi. Ma insomma, è molto complessa da applicare e non sembra sia ben accetta da tutti gli organismi che poi dovrebbero promuoverla.

Per fosse per caso interessato all'argomento: http://www.footprintnetwork.org/it/index.php/GFN/page/footprint_for_nations/

 

 

FT

 


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