Dimessa Da Ospedale Nonostante Forti Dolori, Perde Figlio. Procura Lodi Apre Inchiesta

L'Ospedale Melegnano Si Difende: "Azione Sanitari Tempestiva"

04 Gennaio 2017   13:08  

Ha perso il figlio dopo che all'ospedale di Melegnano, dove si era presentata nel pomeriggio del 2 gennaio, le hanno detto che era tutto a posto rimandandola a casa, nonostante avvertisse forti dolori addominali. Poi in serata ha iniziato a perdere sangue e quando è tornata in ospedale e le è stato fatto un cesareo d'urgenza, per il feto non c'era più niente da fare. La Procura di Lodi ha aperto un'inchiesta.

Simona Othman, 33 anni, ha sporto denuncia ai Carabinieri di Melegnano (Milano) dopo avere perso il figlio, probabilmente soffocato dal cordone ombelicale.

La nascita era prevista per il 18 gennaio ma la donna ha iniziato ad avvertire forti dolori e quindi lunedì il compagno l'ha portata all'ospedale Vizzolo Predabissi di Melegnano.

Lì è stata visitata e dimessa dopo un paio d'ore, ma in serata è tornata nella stessa struttura dove l'intervento d'urgenza non è servito per far nascere il bimbo.

 

Ospedale Melegnano, azione sanitari tempestiva

Ci sono state ''tempestività di azione dei sanitari coinvolti nell'accaduto e osservanza delle procedure" nelle cure prestate dai sanitari dell'ospedale Vizzolo Predabissi di Melegnano (Milano) alla donna incinta che martedì ha perso un bambino.

E' quanto si legge in un comunicato della direzione dello stesso ospedale che esprime "innanzitutto vicinanza al dolore della famiglia e tutto il nostro rammarico per l'esito imprevisto del parto della Signora".

"Le valutazioni ufficiali sull'accaduto sono in corso - si legge - ma le prime evidenze fanno emergere una tempestività di azione dei sanitari coinvolti nell'accaduto e osservanza delle procedure".

Secondo quanto ricostruito dalla Direzione dell'ospedale, "la Signora è stata accolta in PS in due circostanze e nella prima, alle ore 18,30 circa, è stata dimessa poiché non emergevano indicazioni per proseguire l'osservazione in ospedale. La Signora poi si è ripresentata in PS dopo due ore circa essendo nel frattempo sopravvenute contrazioni uterine".

"A seguito del secondo accesso è stato deciso di ricoverare la gestante per iniziale travaglio - prosegue la nota - Il travaglio prima e la procedura di urgenza per il parto cesareo dopo, resosi necessario per il manifestarsi di criticità cliniche al feto, risultano effettuate con tempestività dagli operatori sanitari". Sono in corso gli esami autoptici disposti dalla magistratura.


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