Discarica Bussi, legale WWF, dai PM evidenziata colpevolezza

04 Aprile 2014   19:08  

 "Una poderosa e convincente discussione che nel dettaglio degli atti e dei dati evidenzia le prove assunte e illumina le responsabilita' contestate".
Questo il commento dell'avvocato del Wwf Italia Tommaso Navarra al termine della requisitoria odierna dei pm Annamaria Mantini e Giuseppe Bellelli tenuta in Corte d'Assise a Chieti dove, con rito abbreviato, si celebra il processo a 19 imputati accusati di avvelenamento delle acque e disastro ambientale colposo nell'ambito del processo sulla mega discarica di Bussi.
Alla sbarra ci sono quasi tutti ex amministratroi e vertici della Montedison. L'associazione ambientalista e' una delle parti civile nel procediemento.
Il processo riprendera' l'11 aprile con le richieste dell'accusa.
"L'accertamento della verita' dei fatti - ha dichiarato invece il presidente del Wwf Abruzzo Luciano Di Tizio - e' un passo fondamentale verso la bonifica del territorio che deve restare il primo obiettivo, per restituire serenita' e fiducia nel futuro agli abruzzesi". "Con dovizia di particolari e con analitica ricostruzione dei documenti processuali - afferma il Wwf - i pubblici ministeri con l'ausilio di immagini, hanno ricostruito la complessa vicenda storica, sociale e ambientale della mega discarica di Bussi Officine.
Sono state ripercorse le complesse vicende di quel sito industriale e del gruppo Montedison, a livello nazionale e locale; si e' parlato dell'aumento di quei tumori, in particolare alla vescica, che la scienza attribuisce a inquinamento chimico.
Notevole attenzione e' stata data all'enormita' dei dati di contaminazione del suolo e del sottosuolo e a quella che e' stata definita l'impronta genetica degli inquinanti con isotopi tipici che si riscontrano sia nella discarica sia nell'acqua. Nell'introduzione il pm Bellelli, con citazioni letterarie e riferimenti storici precisi - prosegue l'associazione ambientalista - ha ripercorso le vicende del colosso chimico e quelle del sito ricordando anche l'espressione tipica 'ho preso la puzza', utilizzata da chi si ammalava di tumore.
La dottoressa Mantini, nella sua esposizione, ha riferito invece tra l'altro, il racconto di un testimone, presente negli atti del processo, che nel dire dei movimenti di camion e ruspe che vedeva nell'area della discarica abusiva 'Tre Monti', ha narrato di aver notato una mattina all'alba una lepre col suo leprotto prima bere acqua dal fiume e poi mangiare erba sulla discarica. Il leprotto e' subito dopo morto e la madre non si decideva ad abbandonare il suo corpicino. Si e' parlato anche della consegna del silenzio, mostrando una lettera manoscritta nella quale si spiegava che 'occorre non spaventare chi non sa' e delle indagini, dalla scoperta di inquinanti nell'acqua sino all'individuazione delle discariche abusive. In un passo e' stato anche affermato che la Tre Monti, 'altro che ingabbiata', continua a rilasciare inquinanti".


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