Discarica di Bussi, il M5S chiede al governo tutta la verità

Non accennano a diminuire l'indignazione e lo sconforto dopo la diffusione degli inquietanti dati che l'Istituto Superiore della Sanità ha diffuso in merito alla situazione della discarica dei veleni di Bussi sul Tirino.

Una situazione cui, secondo il M5S Abruzzo, hanno contribuito lo stallo ed il tentennamento delle istituzioni regionali, e della cui risoluzione dovrebbe ora assumersi l'onere il governo stesso, più precisamente i ministeri dell'Ambiente e della Sanità, cui i parlamentari Gianluca Vacca ed Andrea Colletti si sono esplicitamente rivolti.

L'occasione è stata un incontro del Movimento presso la Madonnina del porto di Pescara, che ha visto anche la presenza della candidata alla Regione Sara Marcozzi, in cui sono state rese pubbliche le richieste che i pentastellati intendono avanzare in merito ad un disastro ambientale di tali proporzioni.

Due richieste su tutte, nella lettera e nelle due interrogazioni indirizzate ai ministri Galletti e Lorenzin: un'indagine epidemiologica in tutta la Val Pescara e tempi più ristretti della bonifica, attraverso lo stanziamento di risorse pubbliche aggiuntive.

"Occorre dare una scossa ad una situazione di stallo francamente inconcepibile" - ha dichiarato Vacca - "e non possiamo perdere altro tempo. Dobbiamo al contrario sapere al più presto quali effetti abbiano di preciso comportato per la Val Pescara ed i suoi abitanti 50 anni di sversamenti abusivi di sostanze pericolose per la salute".

Sono invece da scartare completamente, secondo i parlamentari M5S, le ipotesi di immediata reindustrializzazione dell'area, anche perché "per la bonifica occorrerebbero 2, forse anche 3 miliardi di euro, che andrebbero reperite tramite risorse statali aggiuntive o coinvolgendo immediatamente le aziende colpevoli del disastro, senza attendere l'esito del processo. In ogni caso, comunque, la vera occasione di rilancio dell'area sarebbe prorpio una vasta operazione di bonifica".