Domani Berlusconi torna a L'Aquila. Un memorandum per il premier

08 Novembre 2010   17:00  

Ad attendere il presidente del Consiglio, Berlusconi, che domani torna in Abruzzo a L'Aquila, una serie di questioni irrisolte che saranno poste all'attenzione del premier dai comitati di cittadini che lo accoglieranno, come sempre, in modo vivace.

Almeno una decina i nodi che, a diciannove mesi dal terremoto, restano da sciogliere.

Dalla sospensione di tasse e tributi – che scadrà a fine dicembre – a modi e tempi della restituzione delle tasse, da una legge ad hoc sulla ricostruzione al futuro dell'Università agli strumenti indispensabili alla ripresa economico-occupazionale del cratere, come la zona franca, di cui si è presa ogni traccia.

Di situazione drammatica parlano amministratori locali, categorie produttive e sindacati.

Un ricco memorandum al quale ci si aspetta che Berlusconi dia risposte.

Il presidente del Consiglio manca in Abruzzo da 284 giorni. L'ultima visita del premier risale al 29 gennaio scorso, quando le mazze della ricostruzione, passarono dal capo della Protezione civile, Bertolaso, al presidente della Regione, Chiodi.

E domani, come allora, il capo del governo tornerà alla scuola della Guardia di Finanza di Coppito. La presenza, annunciata la scorsa settimana e confermata nelle ultime ore nonostante le tensioni interne alla maggioranza di governo, arriva alla vigilia del passaggio di consegne alla guida della Protezione civile, Guido Bertolaso cederà il passo all'attuale vice, il prefetto Gabrielli.

L'agenda di domani prevede la consegna delle onorificenze alle strutture di Protezione civile impegnate nell'emergenza terremoto, prima della quale il presidente Berlusconi assisterà – nel campo di Centi Colella – ad un allenamento de L'Aquila Rugby, la società sportiva che, anche grazie al contributo di 200mila euro arrivato dallo stesso premier, ha potuto iscriversi al campionato.

Da escludere che Berlusconi si confronti – come chiesto da diverse associazioni e comitati – con la cittadinanza, sui temi della ricostruzione.

E ci si prepara, intanto, a L'Aquila, alla nuova mobilitazione del 20 novembre: si scenderà di nuovo in piazza, nel capoluogo, per chiedere, fra le altre cose, una legge organica e nuove agevolazioni fiscali.


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