Dopo richiesta dimissioni Chiodi replica al Pd: ''Sorrisi davanti e pungnalate alla schiena''

18 Novembre 2011   09:55  

Ieri il duro affondo dei consiglieri regionali del Pd che chiedono le dimissioni di Gianni Chiodi da commissario alla ricostruzione e chiedono soprattutto lumi su che fine abbiano fatto 300 milioni del progetto CASE. Non si fa attendere la replica, altrettanto vibrante del commissario Gianni Chiodi.

CHIODI: ''ORAMAI A L'AQUILA TUTTO E' OCCASIONE FAR CLAMORE. HO CHIESTO LUMI ALLA PROTEZIONE CIVILE PER I 300 MILIONI MANCANTI''

"E' la tecnica dei sorrisi davanti e delle pugnalate dietro la schiena". Così il Commissario delegato per la Ricostruzione, presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, in risposta a quanto affermato dal Partito Democratico, stamane in conferenza stampa, sull'esito dell'audizione dello stesso Commissario nella competente Commissione consiliare.

"Lo stesso consigliere Di Pangrazio ha apprezzato la relazione con cui ho fotografato lo stato dell'arte della ricostruzione - afferma il Commissario - Quanto alle domande relative al progetto CASE e alla zona franca credo di aver risposto in maniera esaustiva, non essendomi stati richiesti ulteriori chiarimenti".

"Sul progetto CASE - riferisce Chiodi - ho evidenziato che, essendo la competenza rimasta in capo al Dipartimento di Protezione civile nazionale, già dai primi di settembre ho inoltrato la richiesta di chiarimenti. Sulla Zfu ho stigmatizzato le lungaggini burocratiche della UE ed ho suggerito di attendere comunque fiduciosamente un esito favorevole, considerate le riunioni fatte e le carte prodotte". "Ormai tutto all'Aquila è diventata occasione per fare clamore - osserva il Commissario, ampliando il discorso - Purtroppo sulla pelle di chi ha subito la tragedia. Ieri abbiamo assistito a chi dichiarava che la situazione della ricostruzione è 'kafkiana' e, contemporaneamente, visitava in pompa magna i cantieri della ricostruzione pubblica.

Oggi sui media vengono rilanciate le preoccupate dichiarazioni dei consiglieri regionali del PD, dopo che ieri in Commissione avevano apprezzato 'l'enorme lavoro fatto'". Di più. "Ieri qualcuno dichiarava l'ultima ordinanza in tema di ricostruzione privata 'inutile', fingendo di non sapere che aveva partecipato a tutti i lavori preparatori.

Ancora oggi cannonate a suon di minacce di ricorsi al TAR e denunce alla magistratura sulle procedure di assegnazione dei fondi Giovanardi, dimenticando, anche in questo caso, che per quasi due anni non è stato capace di presentare progetti di immediata realizzazione".

"Conoscendo gli attori di questo deplorevole teatrino" il Commissario si dice convinto che "nelle prossime settimane, in vista delle elezioni amministrative, la situazione è destinata a peggiorare".

"Da parte mia - conclude - rassicuro gli aquilani che non mi faró influenzare dai professionisti della disinformazione e della strumentalizzazione; il mio obiettivo rimane quello di ricostruire, quanto meglio possibile, un territorio colpito da una drammatica calamitá naturale, prescindendo dalla pochezza politica di alcuni suoi rappresentanti".

LA CONTRO-REPLICA DEL PD: ''E' CHIODI IL PPOFESSIONISTA DELLA DISINFORMAZIONE''

Se c'e' un professionista della disinformazione organizzata questo e' Chiodi". Ad affermarlo il capogruppo del PD in Regione Camillo D'Alessandro che prosegue: "Su L'Aquila Chiodi e' complice morale di aver organizzato la farsa della propaganda di Berlusconi sul miracolo post terremoto, ingenerando l'idea tra gli italiani che era tutto risolto, salvo poi, una volta spente le telecamere, l'ex premier non solo non e' piu' venuto, ma ha costretto i terremotati a rincorrere le emergenze e le scadenze, come la proroga sulla tasse. Chiodi - conclude D'Alessandro - aveva promesso, e con lui De Matteis, in occasione delle scorse elezioni provinciali, la zona franca, anche in questo caso da lui solo un cumulo di bugie". 


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