Dragaggio bloccato a Pescara: Testa chiede dissequestro, l'Arta rifà le analisi

15 Dicembre 2011   16:44  

A seguito delle discordanze emerse tra gli esiti delle analisi dei sedimenti del porto di Pescara eseguite dall'Arta Abruzzo e quelli delle analisi commissionate dall'Autorita' Giudiziaria, il Direttore generale Mario Amicone ha disposto l'immediata ripetizione degli esami su alcuni campioni, per la determinazione del DDT e del naftalene.

Le analisi - come afferma la nota dell'Arta - saranno ripetute da laboratori dell'Agenzia diversi da quelli che hanno effettuato le precedenti e, parallelamente, dai laboratori dell'Arpa Marche di Ascoli Piceno.

La Direzione Arta ha contestualmente richiesto ad Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) l'esecuzione di 'controanalisi' sui campioni prelevati e custoditi dall'ARTA e, se opportuno, di nuove analisi su ulteriori campioni da prelevare in situ.

Il Commissario Testa: ''Rapidità per tutte le procedure, Pescara rischia l'esondazione''

Effettuare nuove analisi sul materiale da dragare, puntare al dissequestro della draga "Gino Cucco" e seguire in tempi rapidi tutte le procedure necessarie per uno smaltimento dei fanghi alternativo a quello in mare.

Sono queste le tappe che il commissario straordinario del dragaggio Guerino Testa intende seguire nelle prossime ore. Lo annuncia al termine di un incontro a Roma con l'avvocato Giacomo Aiello, consigliere giuridico della Protezione civile. Alla riunione hanno partecipato anche il vice sindaco di Pescara Berardino Fiorilli, il comandante della Capitaneria di porto Luciano Pozzolano e i tecnici che stanno seguendo il dragaggio.

La riunione e' stata convocata alla luce del sequestro della draga, avvenuto nei giorni scorsi, nella darsena del porto di Pescara subito dopo l'inizio dei lavori di escavo.

Testa spiega che chiedera' di far effettuare nuove analisi sul materiale della darsena, per accertare l'eventuale livello di contaminazione da pesticidi, e si attivera' per ottenere il dissequestro della draga.

Per quanto riguarda la destinazione del materiale da prelevare nel porto si pensa ad un sito a terra ma per seguire questa procedura sono necessari ulteriori fondi e il rappresentante della Protezione civile ha assicurato che si attivera' per lo sblocco di circa venti milioni di euro che gia' si pensava di destinare al dragaggio del porto di Pescara.

Si e' parlato anche del rischio di esondazione del fiume Pescara e del pericolo quotidiano, dal punto di vista della sicurezza, che gli operatori affrontano muovendosi nelle acque del porto, considerato lo stato di emergenza


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