Dragaggio, l'odissea della marineria sta per finire o è il canto dell'ennesima sirena?

16 Aprile 2013   10:47  

Dopo ben nove mesi di continui rinvii ed intoppi di ogni tipo, ieri mattina sono ufficialmente partiti i lavori di dragaggio del porto canale di Pescara, in buona parte grazie all'impegno dell'assessore regionale alla Pesca Mauro Febbo. Una prima draga é già del tutto operativa, e giovedì ne entrerà in funzione una seconda, insieme ai teloni destinati all'attesa vasca di colmata, la vera e propria causa dei continui ritardi nell'avvio dei lavori.

Senza alcun dubbio si tratta di una buona notizia, ma é altrettanto vero che da sola non basta a risolvere la delicata questione che vede purtroppo protagonista la Marineria pescarese, da mesi impossibilitata ad uscire in mare e lavorare e dunque in serissime difficoltà economiche, tanto più che, data la forzata inattività per buona parte dell'anno passato, la categoria non possiede nemmeno i requisiti per fare richiesta di cassa integrazione ordinaria.

Una beffa nella beffa, che da molto tempo aveva messo a dura prova la pazienza dei lavoratori del porto che da tempo, per bocca del loro portavoce e rappresentante Mimmo Grosso, avevano preannunciato proteste clamorose, nonché l'eventualità di presentare una denuncia in Procura per richiedere i danni morali e materiali derivati dall'impossibilità di svolgere le proprie occupazioni. La rabbia accumulata per tanto tempo dai marittimi é poi definitivamente esplosa ieri, pur nella maniera assolutamente civile e pacifica che li ha sempre contraddistinti in questa snervante situazione, con l'organizzazione e la messa in atto dalle otto di ieri mattina del blocco dell'asse attrezzato presso lo svincolo da e per piazza Italia, creando problemi non indifferenti al traffico cittadino.

Una protesta eclatante ma del tutto legittima, con la quale i marittimi hanno voluto chiedere con forza alle istituzioni di fare tutto il possibile per permettere loro di usufruire della cassa integrazione straordinaria e degli altri provvedimenti più volte promessi loro, dal ristoro di tre milioni di euro previsto dal Piano di Sviluppo all'annullamento del fermo biologico.

Il sit-in a qualcosa é servito, dal momento che, nella tarda mattinata di ieri, la Regione ha garantito in tempi molto brevi la ratifica di una delibera per lo stanziamento di circa 600.000 euro, che coprirebbero i primi quattro mesi dell'anno in corso, grazie alla mediazione della Caripe, che nella persona del presidente Pino Mauro si é offerta di anticipare la cifra.

Nel pomeriggio, poi, é arrivato in città anche il governatore Gianni Chiodi, che si é intrattenuto insieme ad altri rappresentanti delle istituzioni in un confronto con i marittimi, nel quale ha fornito adeguate garanzie di mantenimento degli impegni presi, accolte con soddisfazione dalla Marineria che ha poco dopo provveduto a rimuovere il sit-in allo sbocco dell'asse. In aggiunta, il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha affermato che i lavoratori del porto, sia datori che dipendenti, verranno esentati dal pagamento di IMU, TARSU ed addizionale IRPEF almeno sino a marzo 2014.

La giornata di ieri, insomma, potrebbe aver rappresentato un momento decisivo per la risoluzione della delicata questione del porto di Pescara, un primo passo per la fine di quella che, per la Marineria, stava diventando qualcosa di molto simile ad un'odissea.

Lorenzo Ciccarelli

 

 

 


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