"Draquila", documentario fazioso ma imperdibile

Draquila

Regia: Sabina Guzzanti

Genere: Documentario

Durata: 93 minuti

Voto: 000 1/2

Il 6 aprile 2009 un tremendo terremoto ha scosso l'Aquila e provincia, con conseguenze che hanno riguardato, però, anche il resto d'Italia. Il premier Silvio Berlusconi, allora in calo di popolarità secondo i sondaggi, approfittò di questa immane tragedia per ricostruirsi un immagine assieme al capoluogo abruzzese, raso al suolo e tirato di nuovo su, stavolta a sua immagine e somiglianza.

Questa è la tesi sostenuta in "Draquila", il nuovo lavoro di Sabina Guzzanti che, però, non si limita solo ad un'indagine sugli eventi dell'anno passato, ma pone anche interessanti riflessioni sull'uso dei mass media e i rapporti strettissimi che questi hanno con il potere.

La telecamera mostra allo spettatore la rabbia nascosta di tanti terremotati, ma anche la soddifazione di altri convinti che il Presidente del Consiglio abbia agito nel migliore dei modi.Dunque, una versione dei fatti quella della Guzzanti esposta con fermezza e decisione, senza però discreditare chi la pensa e coninua a pensarla in maniera differente.

La comica romana, praticamente espulsa dalla tv, trova nel cinema e nella forma del documentario un nuovo mezzo d'espressione. E' interessante vedere come, pur parlando di fatti molto italiani, il modo in cui vengono raccontati prenda spunto dallo stile americano, in particolar modo da Michael Moore. "Draquila", infatti, ha davvero poco da invidiare, da un punto di vista meramente tecnico, ai lavori del polemico regista d'oltreoceano, compreso l'eccessivo politically uncorrect.

In effetti, è difficile parlare di questo film senza incespicare, sia pure involontariamente, in un giudizio di carattere politico. Probabilmente la Guzzanti avrebbe dovuto accontentarsi di dare visibilità alle proteste dei cittadini aquilani, tenute spesso nascoste dalle tv nazionali, senza fare troppi richiami ad una presunta dittatura, o comunque al vizietto da consumata attrice di satira di mettere alla berlina il premier.

In definitiva, il documentario in alcune sue parti può risultare fastidiosamente fazioso, ma è un documento indispensabile per capire a fondo cosa si può provare davanti ad una tragedia come quella del 6 aprile scorso.
Genuino, con i pregi e difetti che ne conseguono.

Francesco Balzano