E' morto Rinaldo Rotellini

Lutto nella Federazione abruzzese Michigan

12 Febbraio 2008   15:45  
Scompare Rinaldo Rotellini, uno degli abruzzesi più attivi nell’area di Detroit (Stati Uniti), presidente per quasi un quinquennio della Federazione abruzzese del Michigan (Fadm). Da qualche anno lottava a fronte alta con una malattia rara. Eppure ha avuto con essa una competizione dove mai si sentiva perdente, continuando egli a coltivare i suoi interessi sociali e culturali, malgrado l’aggressione alle forze prodotta dalla terapia cui si sottoponeva. Quando ne parlava, faceva più spesso ricorso all’ironia che alla ricerca d’un sostegno morale, consapevole che in quel duello molto contava la propria forza interiore. Quella forza d’animo e quella volontà determinata che lo hanno sempre accompagnato, da quando decise di lasciare l’Abruzzo, nei primi anni del dopoguerra, alla volta degli Stati Uniti d’America. Era nato nel 1930 a Paganica, popoloso centro tra i 99 castelli fondatori dell’Aquila, allora da poco privato della sua autonomia municipale insieme ad altri sette Comuni del circondario e forzatamente annesso alla città con un decreto regio del luglio 1927, voluto dal podestà del capoluogo Adelchi Serena, diventato poi segretario del Partito nazionale fascista e ministro dei Lavori pubblici nel governo Mussolini, per realizzare il sogno della "grande Aquila". Malgrado le proteste della popolazione, Paganica fu annessa e perse anche la sua autonomia civica che almeno gli serviva a ben amministrarsi. Ciò nonostante - e nelle condizioni difficili degli anni prima e appena dopo il secondo conflitto - l’intraprendenza, le capacità e la determinazione avrebbero comunque consentito al giovane Rotellini di costruirsi una prospettiva di vita dignitosa in Patria, sebbene i suoi studi fossero limitati dalle scarne possibilità come per la gran parte di famiglie dei suoi coetanei. Orizzonte molto stretto, però, per Rotellini che infatti, nel 1947, prese la via dell’America non appena gli fu possibile, raggiungendo dapprima il West Virginia, dov’era emigrato il padre Francesco, e tre anni dopo in Michigan, a Detroit, dove era già allora consistente la comunità abruzzese, con corpose presenze dalla Valle Peligna e dal Sulmontino, in specie da Pacentro. D’altronde quell’area opportunità ne offriva molte per l’enorme crescita industriale del settore dell’auto. Città dell’automobile per eccellenza, definita "the Motor city", Detroit aveva sterminate fabbriche: General Motors, Ford, Chevrolet, Crysler e Cadillac, solo per citare le più conosciute, che lì hanno anche le sedi generali. In quel periodo di massimo sviluppo del settore automobilistico, dopo due anni di servizio militare prestato in Inghilterra con la divisa dell’esercito americano, Rotellini trova finalmente occupazione alla General Motors. Senza restare vittima dell’alienazione da catena di montaggio, così ben descritta da Charlie Chaplin nel suo capolavoro "Tempi moderni", dopo il lavoro Rotellini continuava i suoi studi seguendo la sua forte inclinazione tecnica, fino a conseguire un bachelor in ingegneria meccanica, che gli ha assicurato una stimata carriera come body designer nel grande gruppo automobilistico. Molto presente nella vita associativa della numerosa comunità italiana, con una forte passione per la musica colta e per la fotografia, Rotellini di recente cantava anche nel Coro tedesco, insieme alla moglie Renate, originaria del Baden Wurttemberg. Sin dal primo momento egli assecondò l’iniziativa di Natalino Bucciarelli, corregionale di Goriano Sicoli, nella costituzione della Federazione abruzzese del Michigan, che vide la luce nel 1999 e dove primo presidente fu appunto l’attivissimo Bucciarelli. Già l’anno successivo la Federazione venne onorata dalla visita ufficiale del presidente della Regione, Giovanni Pace (nella foto, Bucciarelli e Signora con Pace), mentre si segnalava con molteplici attività sociali e culturali, specie rivolte ai giovani. In particolare, con un progetto di scambio di studenti avviato con i sindaci della Valle Subequana e con il presidente della Comunità montana Sirentina, Giuseppe Venta. Bucciarelli ebbe solo il tempo d’avviarlo, per l’immatura sua scomparsa. Ma da allora una ventina di giovani dal Michigan vengono annualmente nella terra dei padri, nell’area subequana, e altrettanti dall’Abruzzo raggiungono Detroit, con un mirato programma formativo e culturale. Dell’eredità di Bucciarelli raccolse il testimone proprio Rotellini, che poi ha retto la Federazione per quasi cinque anni, fino alle prime avvisaglie della malattia. Benché sorretto da un grande consenso, egli ha preferito due anni fa passare la mano a Gino Di Carlo, l’attuale presidente della Federazione, al quale ha continuato fino a qualche giorno fa ad assicurare fattiva collaborazione. Struttura associativa molto vivace, la Federazione ha fortemente investito nei giovani - uno dei quali, Marco D’Aristotile, è componente del Cram - e ha ampliato la sua influenza nell’Ohio, associando gli abruzzesi anche di quello Stato. Forte commozione ha dunque destato la scomparsa di Rotellini, apprezzato per la grande carica umana, per le spiccate sensibilità sociali, per le doti organizzative poste a servizio della comunità regionale residente nell’area metropolitana di Detroit. Del cordoglio della Regione s’è prontamente fatto interprete verso la famiglia e la Federazione del Michigan il presidente del Cram, Donato Di Matteo, sottolineando come Rinaldo Rotellini abbia onorato l’Abruzzo con la sua vita e con il suo generoso impegno sociale e culturale. Goffredo Palmerini - Componente del Cram Regione Abruzzo

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