E' ora di parlare di sanità abruzzese

La Uil prende posizione

15 Settembre 2009   11:32  

<!-- @page { margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --> A segure una nota stamopa della Uil Abruzzo: 

'' Non solo crisi e terremoto: affrontiamo la riforma della Sanità I primi mesi della nuova legislatura regionale sono stati dedicati prevalentemente alle crisi esogene (la crisi mondiale e il terremoto), di cui dovremo occuparci ancora a lungo, ma a partire da adesso è necessario rompere gli indugi sul fronte della crisi strutturale che da anni affligge l’Abruzzo, a cominciare dal punto più importante, la Sanità.

Un nuovo Piano sanitario? Sì se si definisce la rotta per attuarlo

La Giunta Regionale annuncia l’imminente presentazione di un nuovo Piano Sanitario. Chiediamo non si tratti solo di una descrizione di come sarà un giorno più o meno lontano la Sanità in Abruzzo, ma una rotta per andare dalla penosa situazione odierna ad un assetto che veda il riequilibrio dell’offerta sanitaria (meno ospedale, ma eccellente, e più territorio).

Negoziare con il Governo un Piano di Rientro più lungo e più flessibile

Affinché la riforma della Sanità sia tale, non solo tagli ma riorganizzazione, bisogna investire. Per investire, bisogna cambiare il Piano di Rientro, che oggi lo impedisce. Non basta accontentarsi del fatto che il Governo non ha finora tratto le conseguenze dal mancato rispetto del Piano imponendo l’ulteriore aumento delle tasse, ma definire regole più adeguate.

 

Superare il Commissariamento

Non è chiaro quali benefici abbia portato alla Sanità abruzzese il Commissario, mentre sono evidenti i limiti. Un nuovo Piano di Rientro richiede la riassunzione piena di responsabilità da parte della Politica regionale e il superamento del Commissario governativo.

È ancora valida l’idea del Tavolo delle Responsabilità?

Bisogna separare gli interessi di chi è contro la riforma, perché guadagna dalla situazione presente, da quelli dei cittadini e lavoratori che temono che la razionalizzazione si risolva in perdite secche di servizi e posti di lavoro. Per fare ciò, bisogna giocare a carte scoperte e presentare il progetto di trasformazione dei piccoli ospedali in strutture sanitarie territoriali. Andare alla conquista del consenso delle persone in buona fede dimostrando che non di chiusure si tratta, ma di una profonda riorganizzazione nell’interesse dei malati, dei contribuenti, dei lavoratori. Il primo programma della nuova Giunta parlava di un Tavolo delle Responsabilità per coinvolgere le organizzazioni della società abruzzese in queste scelte: è ancora vivo questo spirito? In ogni caso, non è più accettabile per il Sindacato l’assenza di confronto su questi temi


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