È scontro fra Piccone e Scelli sulla guida del Pdl

25 Febbraio 2009   13:20  

I diretti interessati confermano, ma provano a buttare acqua sul fuoco. Tra Maurizio Scelli - deputato ed ex commissario Croce Rossa - e Filippo Piccone - senatore e coordinatore Pdl Abruzzo - sono volati insulti e si è sfiorato lo scontro fisico  in una riunione convocata lunedì scorso a Pescara per parlare delle candidature alle prossime amministrative. La furibonda litigata tra i due parlamentari di Forza Italia é scaturita sul ruolo e sulla figura politica di Paola Pelino, onorevole sulmonese come Scelli e da lui fortemente attaccata. Scelli e Piccone sono stati letteralmente divisi dall'altro coordinatore del Pdl abruzzese, Fabrizio Di Stefano di An, che ha evitato guai peggiori. Una serie di critiche anche pesanti alla Pelino ha scatenato Piccone che è intervenuto a 'difesa' della collega di partito ed evidentemente di linea politica. "Uno scontro di... vedute - ha spiegato Di Stefano - certo, non è stato un momento edificante, non ci facciamo una bella figura, anche se il fatto è meno grave di quello che si creda. Il fatto è che nei partiti ci vuole democrazia, ruoli chiari e leadership: se a livello nazionale nel Pdl con Berlusconi il problema della leadership non si pone, alla base e nelle regioni, non solo in Abruzzo, è diverso - spiega riferendosi al nascente Pdl nazionale e locale - una struttura politica deve avere autorità e autorevolezza, ma con metodi democratici, con scelte che vengono dalla gente, che vengano legittimate dal consenso congressuale". I due protagonisti dello scontro non recedono di un passo dalle loro posizioni, ma tendono a localizzare lo scontro: "Convocherò una conferenza stampa per venerdì per spiegare agli elettori il mio punto di vista - ha detto Scelli - sono sempre stato dalla parte della gente, della base, di chi ci mette la faccia - insiste - Sto con chi ha i voti, non con chi é stato paracadutato da Roma. E lo dico io che soffro l'imbarazzo di essere stato nominato da Roma, ma qui bisogna recuperare il pathos della base". "Non è successo niente - stempera Piccone - notizie riportare in modo esagerato - ribatte - non ci vedo nessuna lezione politica, se Scelli ce lo vede dimostra che la vediamo diversamente. E' solo un incidente di percorso: le litigate ci stanno, ma siccome è di Forza Italia questo dimostra che è semmai uno scontro personale. Ben diverso sarebbe stato se avessi litigato con Di Stefano, che è di An. Allora si sarebbe potuto parlare di scontro politico".


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