E si scoprì che il decreto Abruzzo non contiene misure concrete

De Matteis e Pezzopane, critiche bipartisan

30 Aprile 2009   19:57  

"L'approvazione del decreto-legge da parte del Consiglio dei Ministri rappresenta un punto importante, ma ovviamente non risolutivo. Se è vero - come dice il Presidente della Regione, Gianni Chiodi - che e' necessario far ripartire le attivita' produttive, e' anche vero che affinche' questo accada nella citta' dell'Aquila e nel proprio territorio devono tornare gli abitanti. Pertanto, la priorita' risulta essere l’emergenza abitativa". Lo afferma il Vice Presidente vicario del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis. "E, proprio su questo tema, sulla ricostruzione degli edifici pubblici, sulla ripartenza delle attività produttive e delle infrastrutture - secondo De Matteis - si gioca il futuro del capoluogo di regione. E’ necessario, quindi, non solo il decreto ma, ancora di piu', in tempi brevi, sono indispensabili le ordinanze che spieghino le procedure e che diano contezza delle risorse finanziarie da utilizzare per la ricostruzione delle case e per l’adeguamento alle normative antisismiche. Appaiono, infatti, non sufficienti, se dovessero essere confermate, le cifre di cui si è parlato all’Aquila, in sede di Consiglio comunale. La cifra di 150mila euro - dice ancora - puo' non essere adeguata, per esempio, per una nuova costruzione. E poi va chiarito in particolare il punto relativo alla disponibilita' di queste risorse in tempo reale. Certamente poterle avere solo dal 2010, come sembrerebbe essere, ritarderebbe notevolmente i lavori per ripristinare il patrimonio abitativo dellla città. Tutto cio' si collega anche alla necessità di affrontare con una strategia condivisa e da elaborare in tempi rapidi, la ricostruzione del patrimonio abitativo e architettonico del centro storico, degli edifici pubblici e delle infrastrutture su tutto il territorio comunale. C'e' bisogno, quindi, di chiarezza e tempestivita', cosi' come si e' chiesta in relazione alle aree da individuare per il posizionamento delle strutture adibite a moduli abitativi. Bene hanno fatto, quindi, i consiglieri comunali dell'Aquila a chiedere un Consiglio comunale straordinario. E', inoltre, importante che il Sindaco e Il Presidente della Regione diano, con chiarezza e tempestivita', notizie su cio' che si sta facendo per dare risposte concrete alle emergenze dell'Università e dell'Ospedale, che rappresentano e devono continuare a rappresentare i cardini dell'esistenza e del futuro della città dell’Aquila".

"Le promesse annunciate sono già state tradite dal decreto. Ma noi a questo trattamento non ci stiamo e pretenderemo delle modifiche soprattutto su alcuni punti fondamentali". Lo afferma in una nota la Presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane. "Mi muovero' - annuncia Pezzopane - presso la conferenza Stato-Enti Locali e l'Unione delle Province per il giusto coinvolgimento delle amministrazioni locali nella ricostruzione". Swecodno Pezzopane "tre punti soprattutto non vanno: il decreto per il terremoto dell’Abruzzo, diversamente da come è avvenuto per Umbria e Marche, depotenzia e scavalca gli enti locali, Comune e Provincia, che sono invece i soggetti a cui maggiormente i cittadini si stanno rivolgendo in questa fase di emergenza, perche' sono i soggetti di riferimento per il territorio". "La Provincia, a cui spetta la pianificazione del territorio- aggiunge Pezzopane - e' stata ignorata. Un esempio eclatante del paradosso che si e' venuto così a creare risiede nel fatto che sono stati previsti i fondi per la viabilità dell'Aans e non per quella della Provincia che gestisce tutte le strade provinciali. Sull'edilizia scolastica un'altra assurdita': i soldi vengono assegnati alla Regione, l'unico ente che non ha alcuna competenza diretta sulla materia e che dovra', procedere per eseguire i lavori con il Provveditorato alle Opere Pubbliche. Perche' - aggiunge - si è scelta una procedura così lunga e complessa e non le vie già oliate e veloci, assegnando i fondi a Comuni e Provincia che sanno come e dove operare e avrebbero così potuto assicurare la riapertura gia' a settembre degli edifici scolastici? Sulle ristrutturazioni delle case dei privati, in nessuna parte del decreto si fa riferimento ai 150.000 euro annunciati dal Presidente del Consiglio Berlusconi. Inoltre nelle ricostruzioni in Umbria e Marche, e' stato coperto il 100% del costo base delle case perdute. Noi - conclude - non siamo da meno, e sia chiaro che non accetteremo trattamenti diversi. Poco chiare e deboli infine, le misure per le attività produttive".

"C'e' grande delusione per i contenuti del decreto perche' molti degli annunci fatti dal presidente del Consiglio a L'Aquila nel testo non sono presenti". Lo dice il sen. Giovanni Legnini al termine della riunione dei gruppi del PD di Camera e Senato che ha esaminato ed analizzato le norme contenute nel decreto all'interno della stabilita opera di controllo e verifica sull'operato del governo per la ricostruzione. "I punti oscuri sono molti - spiega il senatore del PD - ad iniziare dalla soluzione abitativa transitoria che, come e' scritto nel decreto, avranno un'imprecisata destinazione durevole. Cio' significa anche che per i prossimi 6-7 mesi diverse migliaia di persone sono destinate a continuare a vivere in tenda, a differenza degli 1-2 mesi per il terremoto dell'Umbria e i 3-4 mesi del Molise". "La cosa piu' grave - prosegue Legnini - e' il contributo sulla prima casa- aggiunge - Non e' previsto il contributo a fondo perduto del 100% come e' accaduto per tutti gli altri interventi post-terremoto. C'e', invece un mix di interventi di circa 1/3 ciascuno frazionati in contributi, credito d'imposta e mutuo. E' grave che all'Abruzzo non vengano riconosciuti gli stessi diritti delle altre zone terremotate che hanno ricevuto il 100% dei contributi per ricostruire o ristrutturare la prima casa. In questo modo l'Abruzzo viene penalizzato rispetto all'Umbria, alle Marche, al Molise, all'Irpinia e al Friuli. Impossibile invece capire quale sara' il contributo per le seconde case. Analoghe preoccupazioni valgono per le attivita' produttive - continua Legnini - E' tutto molto fumoso e non viene specificato di quale entita' sara' l'intervento per le aziende e per i professionisti per i danni subiti e per riavviare le attivita' economiche. Si tratta di una carenza molto grave perche' e' invece necessario dare immediatamente un impulso per rimettere in moto l'economia piegata delle zone colpite dal sisma".


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