''E' un atto un disegno per affondare Pescara''

16 Febbraio 2012   16:07  

''Posso capire un arretramento, magari dovuto alla crisi economica, o la perdita di una singola chance, dovuta ad un competitore particolarmente aggressivo, ma contro la Citta’ di Pescara appare ormai di solare evidenza l’esistenza di un disegno finalizzato a distruggere tutte le sue straordinarie potenzialita’.

Si e’ partiti tra il 2008 ed il 2009, quando si avevano in cassa i primi 168 milioni di euro cash per la velocizzazione del trasporto ferroviario tra Pescara e Roma, che aspettavano solo di essere rimpinguati. Chiodi difese la sottrazione di quei fondi con queste testuali parole “…in fondo avrebbero consentito interventi di secondo piano; con noi, invece, si guarda al patrimonio di tutto il sistema ferroviario (non solo, quindi, al collegamento Pescara – Roma), con circa 2 miliardi di risorse previste …”.

I fatti ci dicono oggi che quei soldi sono spariti e che gli altri non si sono mai visti: a rimetterci, solo la Citta’ di Pescara, privata della possibilita’ di cambiare il corso della sua storia, con un collegamento ferroviario capace il 60-90 minuti di unire l’Adriatico con il Tirreno, passando per la Capitale.

Poi l’abbandono della vocazione turistico-commerciale del suo porto (nonostante le colate di cemento, anche recenti, riversate in mare secondo i progetti degli scienziati del ministero delle infrastrutture), con la cancellazione dei collegamenti navali con l’altra sponda dell’Adriatico, sui quali Pescara e’ stata di fatto obbligata a lasciare campo libero a Bari ed Ancona, nonostante la sua “centralita”, nel mare Adriatico.

Quindi, per indebolire oltre ai collegamenti est-ovest, anche quelli nord-sud, lo smantellamento del sistema trasportistico ferroviario che prima ruotava attorno alla Stazione di Pescara (oggi per arrivare anche di pomeriggio a Milano con il treno, si deve partire il giorno prima e pernottare fuori), realizzato da una societa’ che la Regione Abruzzo “foraggia”, nell’ambito del TPL (trasporto pubblico locale), con convenzioni inutili del costo di decine di milioni di euro.

Ed ancora, su quasi 300 milioni di euro a disposizione dell’Abruzzo per i nuovi ospedali, tutti sulla carta destinati ad altre ASL e ad altri Ospedali e zero euro destinati all’Ospedale piu’ grande d’Abruzzo, l’Ospedale di Pescara. In tutto cio’, un aeroporto lasciato sempre in bilico (tra quelli che possono sopravvivere e quelli che, invece, devono morire) ed ora il tentativo di allontanare da Pescara persino uno dei suoi elementi piu’ identitari, la sua marineria, rendendo progressivamente impossibile la sua convivenza con il Porto.

Si ha quasi la percezione che qualcuno, confidando nei bassi fondali del porto-canale, stia aspettando che, con i primi temporali primaverili ed il contestuale scioglimento della neve, una colata di acqua e di fango la travolga e se ne porti dietro un pezzo per sempre.

Qualcuno che non sono i Magistrati dell’Aquila, come ha denunciato il solito Pastore qualche giorno fa, addirittura attribuendo ai P.M. aquilani la regia di una trama contro Pescara.

E’ qualcuno che trova terreno fertile in Citta’, grazie a Testa e Mascia, complici a loro insaputa e grazie alla stragrande maggioranza dei vertici locali del PdL, pronti a consentire qualsiasi rinuncia o sacrificio alla comunita’ pescarese, pur di realizzare una loro ambizione personale; magari una candidatura in posizione utile alla Camera o al Senato.

Qualcuno che si illude di poter guadagnare qualcosa dall’indebolimento di Pescara o dalla rinuncia alla sua naturale vocazione di capitale del medio Adriatico. Qualcuno contro il quale e’ giunto il momento di opporsi, di resistere, se necessario anche andando oltre i confini dei partiti o delle coalizioni di appartenenza.''

Carlo Costantini Capogruppo IdV in Consiglio regionale


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