Siamo venuti in possesso del ricorso presentato, in qualità di cittadini elettori della Regione Abruzzo, di cinque nostri concittadini, Valentino Di Carlo, Lorenza Valerio, Bassam El Zohbi, Alessandra Cristofori e Marino Roselli (ex Presidente del Consiglio Regionale d'Abruzzo).
Pubblichiamo integralmente il documento per dovere di cronaca verso i nostri lettori.
Chiederemo ad un nostro legale l'effettiva validità del ricorso e le speranze che potrà avere di essere accolto dal TAR.
IL TESTO INTEGRALE DEL RICORSO E LA DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
Il ricorso chiede di fatto l'annullamento del verbale di proclamazione dell'Ufficio centrale elettorale in relazione alla lista "Popolo delle libertà-Berlusconi" e di dichiarare dunque invalide e/o nulle le elezioni amministrative regionali del dicembre 2008.
Per due ragioni: la lista il "Popolo delle libertà-Berlusconi" avrebbe presentato in ritardo la documentazione necessaria, e perché tale documentazione sarebbe viziata da irregolarità che non potevano essere sanate a posteriori, dopo cioè la riammissione della lista in seguito alla temporanea esclusione decisa come noto clamorosamente dall’Ufficio elettorale.
I rappresentanti della lista "Popolo delle libertà-Berlusconi", contestano dunque i ricorrenti, avrebbero depositato all'Ufficio centrale oltre il termine perentorio delle ore 12.00 del 1 novembre 2008 la documentazione necessaria per essere ammessa alla competizione elettorale. La documentazione scrivono i ricorrenti " è rimasta in possesso di taluni soggetti intenti a collazionare la documentazione medesima in luogo molto distante dall'ufficio Centrale elettorale".
Lo confermerebbe la testimonianza del deputato Alfonso Mascitelli e dell’allora consigliera regionale Betty Mura. Ma anche il verbale di ricezione degli atti "dal quale si evince che i delegati hanno provveduto agli adempimenti di consegna alle ore 13,30".
A riprova i ricorrenti citano anche una ripresa della Rai, in cui "a tempo oramai decorso soggetti facenti capo alla lista “Il Popolo della libertà - Berlusconi" erano intenti ancora a manipolare (rectius collazionare), e verosimilmente ad integrare la documentazione di corredo".
I ricorrenti contestano però non solo il ritardo della presentazione della documentazione, ma anche la legittimità della riammissione della lista "Il Popolo della libertà" che fu inizialmente esclusa dalla competizione elettorale a causa di vari vizi di forma nella documentazione presentata. I ricorrenti affermano che la riammissione costituisce anzi un "eccesso di potere dell'Ufficio centrale elettorale". I vizi di forma non potevano infatti essere sanati a posteriori, in quanto come dice la legge, la documentazione deve "essere presentata nella sua completezza e senza possibilità di integrazione postuma".
Entro i termini cioè delle ore 12 del 1 novembre 2008, e non dopo. In particolare il ricorso si sofferma sull'autentica delle 29 firme di elettori sottoscrittori da parte del signor Antonio Franciosi, "del quale non si poteva evincere la titolarità del potere di sottoscrizione".
L'ufficio centrale elettorale ha ritenuto poi successivamente di "poter sanare l'irregolarità mediante l'acquisizione di una certificazione del vice segretario generale della Provincia di Teramo che afferma che il signor Franciosi riveste la carica di consigliere provinciale". Ma l'autenticazione delle firme, si legge nel ricorso, "costituisce un requisito ad substanziam actus... e dunque la mancanza o irritualità dell'autenticazione determina la nullità insanabile della sottoscrizione e quindi dello stesso atto di presentazione delle candidature, e viene esclusa ogni possibilità di ratifica" I ricorrenti rilevano poi irregolarità relativa alla data sui certificati elettorali di alcuni elettori sottoscrittori, . Un numero di firme sufficienti "per far venir meno, una volta cassate, il numero minimo di sottoscrittori".