Economia, torna il segno meno in Abruzzo. Pil registra -0,4 %

Il rapporto del Cresa sul 2008

04 Agosto 2009   14:59  

Torna il segno meno davanti l’indicazione del Pil in Abruzzo.
Nel 2008 il prodotto interno lordo ha registrato una flessione dello 0,4% rispetto all’anno precedente.
Il dato negativo è stato determinato soprattutto dagli investimenti fissi lordi - scesi di quasi il 2% - e, in misura minore, dal contenimento della domanda interna, in particolare la spesa per consumi delle famiglie.
È la fotografia scattata dal Cresa, il centro studi e ricerche economico-sociali delle Camere di commercio.
Una fase di crescita sembra interessare il settore primario, mentre un leggero aggravamento della già negativa performance del 2007 è atteso nell’ambito dei servizi. Meno 1,6% si registra nel valore aggiunto industriale.
Teramo e Pescara sono le province più vitali d’Abruzzo, nelle quali il numero di imprese è aumentato in tutti i settori, ad eccezione di trasporti e agricoltura.
Segnali negativi anche dall’edilizia, che ha mostrato una certa diminuzione del valore aggiunto, effetto del calo di domanda nel campo privato e di investimenti in opere pubbliche.
Notizie confortanti arrivano invece da turismo - che ha recuperato il calo di presenze del 2007 - e dalle vendite estere, che nel 2008 sono aumentate del 4,9%.
Ha continuato a crescere, per il tredicesimo anno consecutivo, anche l’occupazione totale. Ma aumenta, contestualmente, anche il tasso di disoccupazione, essendo aumentate del 9% le persone in cerca di un posto di lavoro.
Soddisfazione è stata poi espressa dal presidente Giorgio Rainaldi sulla voglia di lavorare delle imprese aquilane, il 70% di quelle presenti nel cratere hanno ripreso la loro attività.

(MS)


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