Edipo a Terzigno al Gran Teatro Zeta

21 Gennaio 2014   13:00  

Va in scena il teatro di denuncia e la cronaca più scottante con “Edipo a Terzigno”, mercoledì 22 gennaio 2014, ore 21.00, presso Gran Teatro Zeta, località Monticchio, L’Aquila, per raccontare, tra realtà e romanzo, le connivenze tra camorra e politica nella gestione dei rifiuti.

Lo spettacolo di Fortunato Cerlino, con Fortunato Cerlino, Emanuela Ponzano, Massimo Zordan è proposto nell’ambito di "LAVORI IN SCENA Azioni e Visioni contemporanee ", la rassegna dedicata alle nuove generazioni proposta al pubblico aquilano dal Teatro Stabile d’Abruzzo, da TeatroZeta ed il gruppo E.Motion per portare, nel nostro territorio, spettacoli di prosa e danza che sperimentino nuove vie tematiche e drammaturgiche.

Un deposito di rifiuti abbandonato fa da rifugio ad un capocamorra braccato dalle forze dell'ordine. Ovunque piccole sculture che raffigurano Padre Pio e il Cristo. Un uomo dello stato dialoga con il capocamorra, cerca di convincerlo ad arrendersi, viene a chiedere un rimedio al morbo dei rifiuti che soffocano la città. L'epoca degli affari sulla monnezza deve ormai finire. Il nuovo affare dell'uomo ritrovato si chiamerà risanamento. Il politico spiega all'amico camorrista il nuovo business. Per procedere però, la vecchia icona del male deve sacrificarsi.

Il mondo, la società, hanno bisogno di un agnello sacrificale, un serpente a cui schiacciare la testa.

Nello stesso deposito una statua di madonna prende vita. Rapita dalle gesta eroiche della società sportiva calcio Napoli, rincorre il senso della sua presenza nella vita umana. La madonna del pallone è estasiata dalle capacità tecniche e creative di quegli uomini in calzoncini, capaci di miracoli. La santissima crede che tutta l'umanità sia ormai una squadra pronta a vincere la sfida con la propria condizione.

Sequenze di parola si alternano ad azioni fisiche; riti di immagini astratte e situazioni psicologiche che danno libertà alle metamorfosi dell'inconscio, suggestionate dai temi della corruzione, del morbo, dell'eroe deforme.

Se le denunce di Saviano, Capacchione, Sodano, e di tanti altri coraggiosi che osano sfidare apertamente le connivenze tra camorra e politica nella gestione dei rifiuti, ci mettono di fronte ad una realtà che supera la fantasia, allora alla fantasia resta la possibilità di divenire mito.

L'abitudine ad atti di una mostruosità crescente è un morbo devastante; la sensazione che le cose non possono essere cambiate è una malattia che silenziosamente fiacca lo spirito, rende l'uomo passivo e cieco, deforma, ammala le carni e l'anima.

La (comprensibile) paura genera connivenza, la paralisi genera mostri, tumori in giacca e cravatta, oppure abbronzati, palestrati, armati, affamati di materia e dolore, controfigure di eroi da film d'azione americani.

Il mito allora, come le favole, offre la possibilità di rileggere la cronaca.
Oggi, più che mai, occorre verificare se è ancora vivo un qualche Dio, anche laico, che abita le nostre stanze segrete e che ci offre un enigma a cui rispondere. L'uomo sfida il proprio destino, avvelena la propria misteriosa bellezza. Deturpare la terra è come violentare la propria madre. Questo secolo ini

ziato con crolli e ribellioni della natura, che fatica a tenere in ordine i numeri di una economia astratta, che si rifugia nel virtuale mentre fuori dalla finestra piovono rane, vuole forse suggerire un cambiamento, una riflessione sulla condizione umana?

Edipo percorre un futuro che è nel suo passato. Come un criceto su una ruota in gabbia si illude di fuggire il suo destino. La sua malattia e la sua punizione sono la cecità.

Ingresso intero € 10.00 ridotto € 6.00 (anche per gli Abbonati alla Stagione Teatrale Aquilana 2013/2014) CARD per 8 ingressi € 40.00 info botteghino TSA 0862 410956 – 3485247096


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