L’assessore al Welfare della Regione Abruzzo, Roberto Santangelo, interviene sul tema del rispetto per gli anziani richiamando l’Editoriale del Professor Fabio Folgheraiter e così commenta:
“Chiarificatore l’editoriale di oggi dell’Osservatorio Romano a firma del Prof. Fabio Folgheraiter che affronta un tema di grande rilevanza e sensibilità: il rispetto per gli anziani. Nella nostra società, le persone affette da gravi disabilità o fragilità biopsichiche sono spesso oggetto di un atteggiamento ambivalente. Come osserva Folgheraiter, ‘a parole’ queste persone sono sostenute e incoraggiate, ma nel profondo suscitano in molti di noi sentimenti inconsci di pietà e, talvolta, persino di sottile disprezzo. Papa Francesco denuncia questo paradosso, definendolo come una ‘cultura dello scarto’”.
Santangelo continua ricordando anche l’attenzione del professor Folgheraiter nei confronti dell’approccio dei professionisti del settore dell’assistenza:
“Folgheraiter mette in evidenza l'incongruenza di questo atteggiamento, che si riscontra anche tra gli operatori professionali, i caregiver familiari e i volontari, perché è importante riflettere se stiamo davvero onorando e rispettando gli anziani e i fragili come dovremmo. Citando il professor Folgheraiter, che rifugia da una logica liberista e suprematista, per la quale solo la salute ha valore, che sottolinea invece il ruolo centrale degli anziani nella nostra vita con questa riflessione dirompente ‘noi li sentiamo ancora più umani proprio in virtù dei loro gravi disagi che li elevano spiritualmente e li rendono esempi e modelli (anche cristiani) di accettazione e glorificazione della vita’. Questa riflessione ci ricorda che spesso gli ultimi sono i primi, come insegna il magistero di Papa Francesco, che afferma: ‘le pietre scartate saranno testate d'angolo’.”
L’assessore al Welfare conclude poi con un invito al senso di umanità prima che al rispetto del dovere deontologico:
“Il paradigma relazionale proposto da Folgheraiter incoraggia gli operatori a rendere onore ai loro assistiti non solo per dovere deontologico, ma perché essi, precedendoci nella vita, sono i nostri maestri esistenziali. È un invito a riconoscere il valore intrinseco di ogni persona, indipendentemente dalla loro fragilità o disabilità. Questo editoriale mi ha profondamente colpito e mi ha spinto a riflettere su come contribuire a una cultura del rispetto e dell'inclusione per gli anziani e le persone fragili nella nostra società e su come orientare la mia azione amministrativa a servizio della comunità”.