Elena Russo, ventenne di Modena, ha perso la vita durante una consegna. I titolari della pizzeria sono ora a processo per omicidio colposo, accusati di non aver garantito la sicurezza del veicolo fornito alla giovane.
Elena Russo avrebbe oggi 23 anni, ma la sua vita si è tragicamente interrotta il 30 gennaio 2022, quando, a soli vent’anni, è rimasta vittima di un drammatico incidente stradale mentre consegnava pizze per una pizzeria di Reggio Emilia. La giovane era iscritta al secondo anno della facoltà di giurisprudenza presso l’Università di Modena e lavorava per pagarsi gli studi. I titolari della pizzeria, un uomo di 49 anni e una donna di 33, sono stati rinviati a giudizio con l'accusa di omicidio colposo e di violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro e del codice della strada. Il processo avrà inizio a novembre.
L'incidente è avvenuto poco dopo le 20 del 30 gennaio 2022, quando Elena stava effettuando una consegna a bordo di una Fiat Punto di proprietà della pizzeria. La vettura si è schiantata contro un albero, rovesciandosi e provocando la morte immediata della giovane. In un primo momento, il pubblico ministero Laura Galli aveva archiviato il caso, ritenendo improbabile una condanna. Tuttavia, grazie all’insistenza della famiglia di Elena, basata su una consulenza tecnica, il caso è stato riaperto.
Il giudice delle indagini preliminari, Andrea Rat, ha respinto la richiesta di archiviazione e ha disposto ulteriori accertamenti sul veicolo coinvolto nell'incidente. La perizia tecnica, condotta dall’ingegnere Mattia Strangi, ha rivelato che la Fiat Punto aveva pneumatici gravemente usurati, risalenti a 16 anni prima, e non omogenei. Inoltre, il veicolo presentava altre anomalie che lo rendevano non conforme agli standard di sicurezza. La Procura, sotto la guida dei nuovi PM Stefano Finocchiaro e Denise Panoutsopoulos, ha così incriminato i titolari della pizzeria per aver fornito a Elena un'auto non sicura, violando le norme sulla sicurezza dei lavoratori.
La difesa, rappresentata dall’avvocato Nino Giordano Ruffini, ha sostenuto che l’incidente sia stato causato dall’eccessiva velocità della giovane, stimata tra i 110 e i 130 chilometri orari in un tratto con limite di 50 km/h. Tuttavia, la perizia ha dimostrato che le condizioni critiche degli pneumatici hanno giocato un ruolo determinante nella perdita di controllo del veicolo.
Elena Russo era una studentessa brillante, iscritta al secondo anno della facoltà di giurisprudenza a Modena. La sua tragica scomparsa ha lasciato un vuoto profondo non solo nella sua famiglia, ma anche tra i colleghi e i professori. In suo onore, è stata apposta una targa commemorativa in una delle aule del dipartimento di giurisprudenza. Elena lavorava come rider per sostenere le spese universitarie e realizzare il suo sogno di diventare avvocato.
Il processo, che inizierà a novembre, dovrà far luce sulle responsabilità che hanno portato alla morte di una giovane promessa del diritto. La famiglia di Elena spera che venga fatta giustizia per la figlia, strappata alla vita troppo presto.