Elezioni comunali L'Aquila, nel centrosinistra si affilano i coltelli. Le primarie? Fumo negli occhi

30 Agosto 2011   08:14  

Sarebbe già arrivato sul tavolo del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il nome di Giorgio De Matteis. E il sottosegretario Gianni Letta, in un recente incontro romano col governatore Gianni Chiodi, ha lasciato intendere che c'è il placet del premier sul nome dell'autonomista quale candidato sindaco dell'intero centrodestra. Pdl compreso, insomma.

D'altra parte, meglio sostenere un candidato del "cespuglio" Mpa, in grado di far vincere la coalizione, piuttosto che tentare la carta di un rappresentante di un Pdl che a L'Aquila è evanescente.
Il partito del premier, insomma, avrebbe preso coscienza del fatto che, quantomeno nel centrodestra, il vice presidente del Consiglio regionale è il più forte attualmente sulla piazza.

Si affilano i coltelli, invece, nel centrosinistra.

Nell'ambiente si dà per assodata la candidatura di Giovanni Lolli, pur nella consapevolezza che l'onorevole, con alle spalle dieci anni di vita romana, sia ben poco conosciuto dal grande elettorato.
Resta però da vedere come disfarsi del sindaco Massimo Cialente.

Difficile credere che ciò possa avvenire attraverso le elezioni primarie, dalla cui competizione il primo cittadino dovrebbe comunque sottrarsi volontariamente. Altrimenti, tanto vale non farle per niente le elezioni primarie.

Già, perchè se il sindaco non si fa indietro, è inverosimile credere che Lolli possa correre contro di lui alle primarie. Immaginate solo l'imbarazzo che si creerebbe nel Pd. E così, col sostegno del partito di maggioranza relativa, Cialente sarebbe nuovamente alla carica; stavolta anche con la legittimazione popolare delle primarie.

Ma anche nel caso in cui Cialente davvero dovesse desistere - magari in cambio di un futuro incerto Sottosegretariato o, in base ad un rumors più aggiornato, di un posto di responsabilità nel Pd nazionale -, diventerebbe superfluo organizzare le elezioni primarie. Perchè in quel caso il nome di Lolli troverebbe facilmente un'ampia condivisione, anche dagli alleati più irrequieti come Giustino Masciocco o Lelio De Santis.

Chiedere le primarie, insomma, sarebbe stato - ed è - solo un diversivo per tentare di far desistere Massimo Cialente. Accusato, da molti dei suoi, persino di essersi fatto confezionare un sondaggio ad hoc per dimostrare la sua forza.
Secondo i bene informati, infatti, l'obiettivo dei più sarebbe proprio quello di chiudere un accordo sul nome del parlamentare del Pd, aggirando le primarie, e costringendo Cialente, in un modo o nell'altro, a farsi da parte.

Lui, d'altro canto, da tempo è consapevole - non ne ha mai fatto mistero - che il Partito democratico lo ha scaricato. E quando c'è un divorzio, la colpa è sempre di entrambi.

Marco Signori


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore