"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". Così recita la nostra Costituzione; ogni tanto è bene ricordarlo, soprattutto in tempi in cui la Costituzione viene troppo spesso calpestata proprio da quelle istituzioni che dovrebbero garantirne il rispetto.
Ieri noi eravamo alla Madonnina di Pescara per fare quello che la Costituzione sancisce: manifestare liberamente il nostro pensiero. Eravamo lì, come la settimana scorsa al circolo aternino, per denunciare la farsa che l'amministrazione uscente ha messo in scena a spese dei cittadini: due inaugurazioni (o presentazioni, come le hanno chiamate loro) di opere non ancora terminate; il Ponte del mare infatti sarà pronto solo tra alcuni mesi. La legge 28 del 2000, all'art. 9, stabilisce che le Pubbliche Amministrazioni non possono fare comunicazioni sotto campagna elettorale se non per questioni di particolare urgenza per la cittadinanza. Questo vuol dire che le PA sotto campagna elettorale non devono comunicare con i cittadini, salvo casi come l'interruzione di pubblici servizi ad esempio, per evitare che l'amministrazione uscente possa fare propaganda politica abusando della sua funzione e a spese della collettività. Proprio quello che invece è accaduto ieri, quando il sindaco facente funzioni D'Angelo ha elencato i meriti di questa amministrazione proprio come in un comizio elettorale (guarda caso c'erano il candidato sindaco del centrosinistra Alessandrini e molto altri candidati al consiglio comunale). La stessa Guardia di Finanza nella mattinata aveva sequestrato la delibera di Giunta con la quale veniva autorizzata l'inaugurazione-farsa: evidentemente non tutto è chiaro in questa vicenda.
Non avendo ricevuto risposta dal sindaco D'Angelo in merito alla nostra richiesta di rimandare a dopo le elezioni l'inaugurazione, dopo aver fatto regolare comunicazione alla Questura nei giorni addietro, noi ieri eravamo lì, non a protestare contro l'opera in sé (ognuno può farsi il giudizio che vuole), ma a informare gli ignari cittadini che l'amministrazione stava facendo una campagna elettorale abusiva, come c'era scritto su un cartellone che avevamo alzato appena arrivati. La Costituzione era dalla nostra parte. Ma non il buon senso di un energumeno violento che appena abbiamo alzato il cartellone (la manifestazione non era ancora cominciata) si è scagliato prima contro Stefano Murgo, strattonandolo mentre ci intimava di abbassare il cartellone, poi ha preso la rincorsa e ha sferrato un pugno contro Gianluca Vacca, che reggeva il cartellone dall'altra parte, colpendolo al braccio e rompendo il cartellone; non pago prendeva a calci Valter Di Loreto, dopo averlo pesantemente insultato. Per fortuna che non si è scagliato contro le signore che manifestavano insieme noi. Il violento è stato allontanato da alcune persone e poi dalla Polizia, mentre alcuni ispettori della Digos si avvicinavano a noi. Immediatamente abbiamo chiesto all'ispettore Facchino di identificare l'aggressore per sporgere subito denuncia, ma l'ispettore, dopo essersi allontanato, è tornato affermando che la Polizia aveva lasciato andare l'uomo senza identificalo. Come fa la Polizia a non chiedere le generalità a una persona che va in giro a picchiare e aggredire inermi cittadini che esercitano un diritto costituzionale?
La cosa ci sembra molto strana. Sta di fatto che gli ispettori della Digos ci hanno lasciato intendere che ci saremmo dovuti aspettare una reazione del genere, andando a manifestare in mezzo a persone di una opposta fazione. Ma quale fazione? Quella manifestazione non sarebbe dovuta essere una propaganda politica, ma un evento istituzionale per i cittadini. E noi come cittadini siamo andati lì a esercitare un nostro diritto costituzionale!
Noi abbiamo continuato la nostra manifestazione alzando i cartelli e distribuendo volantini con il testo dell'art. 9 della legge 28 del 2000, mentre andava in scena il comizio elettorale a spese dei cittadini del sindaco D'Angelo, e mentre D'Alfonso girava tra le persone stringendo mani.
Qualche persona molto democratica ha continuato a intimidirci, a insultarci, a provocarci con gestacci e spinte, ma noi non abbiamo desistito.
Ci hanno accusati di essere berlusconiani. Chi conosce la nostra storia sa che non c'è niente di più falso. Noi siamo per il rispetto delle regole, sempre. Tra il PD e il PDL non c'è nessuna differenza, i mezzi sono gli stessi, gli interessi da difendere pure, la fine sarà anche la stessa!
Pescara a 5 stelle - Beppegrillo.it - PescaraInComune