Emendamenti, Acerbo: Tagliente peggio di Tancredi

23 Giugno 2010   09:57  

Per il consigliere regionale di Rifondazione Maurizio Acerbo "la classe dirigente del centrodestra abruzzese sta superando ogni livello di ridicolo. Il senatore Tancredi assurge agli onori delle cronache come firmatario di un condono edilizio anche in aree soggette a tutela paesaggistica ammettendo di non aver letto il testo dell’emendamento. Tancredi almeno fa retromarcia rispetto alla porcata che aveva proposto. Il consigliere regionale Tagliente invece si lancia in un’ardimentosa difesa del suo condono casereccio per gli amici balneatori e lo fa con la consueta prosopopea".

"L’autodifesa di Tagliente - scrive Acerbo - è ridicola e inconsistente nel tentativo di buttarla sul piano della battaglia ideologica.

Chi lo critica sarebbe ovviamente prigioniero di una “visione di matrice collettivistica” (i soliti comunisti!), mentre lui rappresenta il liberismo del centrodestra.

Non mi inoltro in questo genere di disquisizioni del tutto fuoriluogo. Basta andare sulla spiaggia di Miami per accorgersi che anche i capitalisti non gradiscono spiagge recintate e preferiscono godere della vista del mare.

 

1) Nessuno ha criticato l’emendamento Tagliente perché a favore dell’iniziativa economica privata.

Il lobbismo (termine troppo nobile per un atto di puro e semplice clientelismo) di cui è stato accusato tagliente consiste nel fatto che va a sanare le recinzioni di alcuni balneatori di Vasto che non hanno voluto adeguarsi alla normativa vigente, mentre la stragrande maggioranza dei balneatori abruzzesi lo hanno fatto.

Infatti persino Confindustria e  la Fiba, organizzazione dei balneatori) hanno denunciato l’ingiustizia nei confronti della categoria del condono Tagliente.

 

2) Pare che Tagliente abbia assistito in qualità di avvocato i balneatori nelle cause contro il Comune che chiedeva la rimozione delle recinzioni. Tagliente ha cambiato la norma dopo aver perso i processi!

 

3) non è vero che saranno i Comuni potranno disciplinare la materia e infatti anche l’ANCI protesta. L’emendamento Tagliente prevede che “Gli stabilimenti possono delimitare, con sistemi di protezione a giorno non impattanti (sic!), di altezza non superiore a metri 1,80, un’area circostante la struttura principale: il sistema di protezione dovrà essere posto a una distanza non superiore a 10 metri dal perimetro della struttura principale”. Immaginate cosa può accadere a Pescara se i balneatori decidessero di avvalersi di questa norma!

4) il libero accesso all’arenile è stabilito da una norma nazionale e fortunatamente non è nei poteri di Tagliente e dei suoi colleghi del PDL modificarla in Consiglio regionale. L’emendamento Tagliente priva i cittadini del godimento della vista mare ed è questo che viene contestato".

"E’ un imperativo categorico - conclude Acerbo - salvare l’Abruzzo dalla “furia devastatrice” di questi azzeccagarbugli di provincia!


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