Emergenza post-sismica senza soldi: è mobilitazione. Sindaco minaccia dimissioni

Domani incontro con il presidente Monti A L'Aquila

27 Dicembre 2011   13:24  

Mentre la ricostruzione arranca, sta esplodendo a L'Aquila anche l'emergenza dell'emergenza: nel senso che per il 2012 per l'assistenza post-sismica il governo Monti finora ha lasciato invariati  i 30 milioni di euro previsti nel lontano 2009 dal Decreto terremoto, quando invece ne servono almeno cinque-sei volte di più perché le persone assistite in albergo, in autonoma sistemazione, in affitto concordato, loro malgrado sono ancora 40mila. A cui si aggiungono fondi per vigili del fuoco, forze dell'ordine, personale tecnici dei comuni, manutenzioni e cosi via.

Domani pomeriggio il sindaco Cialente insieme al commissario alla ricostruzione Gianni Chiodi, incontrerà il presidente del consiglio Mario Monti: l'obiettivo è ottenere i fondi con decreto d'urgenza, attingendo in mancanza di altre risorse, dai fondi accantonati e ancora non spesi per la ricostruzione.

Oggi a L'Aquila è in corso una seduta permanente del Consiglio comunale, straordinario e aperto. Ha detto all'aula il sindaco: potremo a pagare l'assistenza per poche altre settimane, poi sarà la catastrofe.

Del resto 80 giovani precari di Abruzzo Engineering sono già in mezzo ad una strada, altri 200 giovani tecnici impegati nei comuni rischiano il licenziamento con conseguente totale paralisi degli uffici.

Una paralisi anzi già in corso: 15 tra Map e appartamenti del progetto CASE non possono essere consegnati perché non c'è più il personale che deve fare il sopralluogo. E ancora: il genio civile minaccia di far pagare il deposito dei progetti, i piani di ricostruzione dell'Aquila sono quasi pronti, ma manca il personale per competare finalemte il lavoro allegando le planimetrie.

A seguire l'annuncio sottoscritto da tutte le forze politiche: se entro domani non arriverà l’ordinanza sindaco e  assessori rimetteranno il loro mandato.

“Per il 2011 – ha dichiarato il primo cittadino – per il cratere sono stati stanziati 350 milioni di euro, erano stati 280 nel 2010, mentre per il 2012 sono previste risorse per soli 30 milioni di euro. La prima emergenza legata a questa contrazione di risorse è costituita dalla mancanza di copertura finanziaria per il rinnovo dei contratti del personale a tempo determinato assunto per fronteggiare il sopraggiunto carico di lavoro. Una situazione di empasse che sta già provocando problemi e rallentamenti, visto che alcuni contratti sono già scaduti.

Basti pensare che alla vigilia di Natale avremmo dovuto assegnare alloggi del progetto Case e Map. Non è stato possibile proprio per l’assenza di questi dipendenti che sono, numericamente e per competenze, alla base di settori nevralgici della fase post sisma.

Una situazione che sta provocando dunque ulteriore disagio per i cittadini e aggravio delle spese per l’assistenza. Se non si rinnovano i contratti si bloccano gli uffici”.

Cialente si è quindi soffermato sulle questioni sollevate dal Ministero delle Finanze in merito al rinnovo dei contratti. “Il Comune dell’Aquila – ha proseguito il sindaco - ha effettuato tutte le rendicontazioni e inviato la relazione sul lavoro dei dipendenti a tempo determinato. Mancava solo la foto dei lavoratori. Perciò le osservazioni del Mef sono infondate.

La verità è che siamo ancora in emergenza. Non capisco cosa sia cambiato nel 2011 per indurre il Governo a ridurre i trasferimenti in denaro e mi chiedo se, a questo punto, anche al Commissario Chiodi sia stata chiesto un report sulla sua attività in termini di gestione dell’emergenza.

La ricostruzione è bloccata, sospetto per mancanza di fondi, e abbiamo progetti per il centro storico, presentati dai cittadini, che la struttura commissariale, con in testa Chiodi, tiene fermi in maniera pretestuosa con la questione dei piani di ricostruzione”.

Il sindaco ha poi parlato dell’incontro di domani. “La mia proposta al Governo – ha dichiarato Cialente - sarà quella di predisporre un decreto legge che contenga le risorse per il cratere da inserire nel primo provvedimento all’esame delle Camere”.

“La previsione di spesa – ha proseguito il primo cittadino - può essere quantificata, per tutto il 2012, in 18 milioni e mezzo di euro per il personale, tra Comuni, Provincia ed Sge, 67milioni 337 mila euro per l’assistenza alla popolazione, 50 milioni di euro per altre spese legate ai rimborsi e agli indennizzi e 54 milioni di euro per il personale dei Vigili del Fuoco e delle forze dell’ordine, oltre che per l’adeguamento dei bilanci degli enti locali. Parliamo dunque, complessivamente, di 190 milioni di euro.

Chiederò pertanto al Governo, che ne stanziati 30, i restanti 160 milioni di euro per il fabbisogno della persistente emergenza. Inoltre solleciterò la ripresa dell’attività del tavolo di coordinamento sulla ricostruzione, che non si riunisce più da quando non c’è più Letta a fare da tutore al commissario Chiodi. All’esame del tavolo deve andare soprattutto la questione della filiera Cineas, Reluis, Fintecna, che ormai genera ritardi inaccettabili nell’esame delle pratiche della ricostruzione”.

Duri e ripetuti infine  gli attacchi poi alla struttura gestione dell'Emergenza, prorogato e alla burocrazia commissariale: se non ci sono più i soldi per l'assistenza non si capisce a cosa serva spendere soldi per stipendi d'oro dei sub commissari e consulenti e per una struttura che rallentando i processi della ricostruzione.

Difficile da digerire, per le migliaia di aquilani terremotati che rischiano di restare senza assistenza, soprattutto lo stipendio di Antonio Cicchetti: 230mila euro l'anno, per un lavoro, ha sottolineato più di un consigliere comunale, nemmeno a tempo pieno, visti i tanti interessi imprenditoriali e ulteriori incarichi professionali del vicecommissario grande amico di Gianni Letta. 

di Filippo Tronca

montaggio Marialaura Carducci


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