Emilio Alessandrini il magistrato ucciso da terroristi ricordato nel giorno della sua nascita

31 Agosto 2018   09:20  

"Emilio Alessandrini fu una figura di magistrato molto più rilevante di quanto sia stato percepito negli anni, perchè con lui si fonda una cultura della giurisdizione in materia di contrasto al terrorismo, che ha prodotto effetti anche nel presente, visto che il nostro Paese è riuscito a contrastare efficacemente il terrorismo internazionale".

Lo ha detto il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, oggi pomeriggio a Pescara, a margine dell'incontro "Buon compleanno Emilio, a 76 anni dalla nascita a Penne (Pescara), a 40 dalla scomparsa a Milano", al quale hanno preso parte lo stesso Legnini, il presidente della Corte d'Appello dell'Aquila, Fabrizia Francabandera e il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, figlio del magistrato assassinato a Milano, il 29 gennaio del 1979, da un commando di Prima Linea.

Legnini ha reso noto, inoltre, che "oggi sono stati pubblicati sul sito del Consiglio superiore della magistratura gli atti relativi al fascicolo personale di Emilio Alessandrini, che abbiamo desecretato nel luglio scorso"

"Ricordi non ho avuto tempo per sedimentarli, poiché avevo 8 anni quando mio padre fu assassinato. Emilio, come continuo a chiamarlo, l'ho scoperto dopo e ormai lo considero quasi un fratello minore, visto che sono ampiamente più grande di lui, che aveva 36 anni quando è stato assassinato". Così Marco Alessandrini, sindaco di Pescara e figlio del magistrato ucciso da un commando di Prima Linea il 29 gennaio del 1979, 
 
"Nel corso degli anni ci sono state tante manifestazioni di stima e di apprezzamento - ha proseguito il figlio del magistrato assassinato - ma il detto greco 'muore giovane chi è caro agli dei' in realtà è una fregatura".

"Per decenni c'erano solo i terroristi che parlavano ed erano molto visibili, li abbiamo visti anche nelle università e qualcuno, come D'Elia, ha fatto anche il segretario d'aula alla Camera". 

"Io ho attraversato il viaggio della memoria, che naturalmente non finisce mai e quello che oggi vediamo, a quasi 40 anni di distanza, è diverso da quanto accaduto almeno fino a dieci anni fa - ha osservato Marco Alessandrini -.

Il terrorismo è stato un argomento un po' pesante, come eredità morale del Paese, al netto degli aspetti giudiziari. Se dovessi per un attimo assumere l'attitudine dello storico e individuare delle date simboliche, mi viene da pensare al 2008, quando è stata istituita la Giornata nazionale della memoria delle vittime del terrorismo - ha proseguito il figlio del magistrato ucciso -.

Però la verità è che solo pochi anni prima si è aperto un ampio dibattito, al quale ha molto contribuito il libro di Calabresi e che poi ha visto sorgere un'ampia memorialistica delle vittime".



Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore