Ennesima vittima della crisi: si impicca un salumiere a Pianella

28 Maggio 2012   17:24  

Ancora un drammatico suicidio in Abruzzo di un imprenditore vittima della crisi economica e della politica di lacrime e sangue imposta dal governo dei tecnici.

Accade questa volta a Pianella in provincia di Pescara. Giancarlo di Leonardo, stimato salumiere di 67 anni, è stato trovato senza vita e con un cappio al collo.

Giancarlo di Leonardo si è impiccato perchè non sapeva più come far fronte ai debiti e risollevare le sorti della sua piccola ma importante attività. Le banche, ha spiegato un suo amico, non gli facevano credito, Equitalia era alle sue costole. Le istituzioni e associazioni di categoria, manco a dirlo, assenti e indifferenti.  A seguire, nelle prossime le commosse e contrite parole di cordoglio delle massime autorità. 

Sabato scorso, lo ricordiamo si è tolto la vita a Vallecupa di Colonnella, in provincia di Teramo, Bernardino Capriotti, imprenditore edile di 49 anni di origini marchigiane, Sembra che l'uomo, titolare di una piccola impresa in società con un'altra persona, attraversasse un difficile momento economico, pare per il ritardo di alcuni pagamenti per lavori svolti. Anche Capriotti si è suicidato impiccandosi nel garage di una casa che Capriotti si stava costruendo in contrada Vallecupa di Colonnella, al confine tra Marche e Abruzzo.Il suo corpo è stato rinvenuto nel pomeriggio, intorno alle 15, dai familiari preoccupati dalla sua assenza a pranzo. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della stazione di Colonnella.

A seguire un triste elenco di suicidi dall'inizio dell'anno, stilato dal quotidiano Libero. 

28 maggio - Disoccupato si butta dal balcone e cade ai piedi del figlio

Aveva perso il lavoro e il sol pensiero di non potere trovare una nuova occupazione avrebbe spinto un uomo di 53 anni di Corinaldo, in provincia di Ancona a commettere il folle gesto di suicidarsi, buttandosi dal balcone del terzo piano della propria abitazione. Una vera tragedia, perché al momento di buttarsi, l’uomo che si trovava da solo in casa, è piombato proprio davanti gli occhi del figlio che proprio in quel momento si trovava a passare sul marciapiede. La mancanza di lavoro lo aveva condotto, da qualche tempo, in uno stato di depressione. A ciò si era aggiunto la tristezza per la fine del matrimonio con la separazione dalla moglie. Una serie di circostanze negative che lo avrebbero indotto a compiere il suicidio. A nulla sarebbero serviti i tentativi per rianimarlo, l’uomo, L.M., sarebbe morto sul colpo.

24 maggio – Artigiano si impicca a Genova per un debito di 30mila euro con Equitalia

Una lista senza fine quella dei suicidi per la crisi in Italia e sempre in più casi, soprattutto negli ultimi giorni, le vittime suicide commettono questo estremo gesto, per via di debiti e problemi finanziari con Equitalia. È questo il caso di un artigiano di 64 anni trovato impiccato nella sua camera da letto a Genova. L’uomo aveva un debito di 30mila euro con Equitalia, che gli aveva pignorato la propria abitazione a Rivarolo, non avendo alcun modo di saldare il debito. Vicino al corpo, nella sua camera, gli inquirenti avrebbero trovato una lettera, redatta dall’uomo, in cui lo stesso spiega i motivi che lo avrebbero spinto a commettere questo gesto. A lanciare l’allarme sarebbe stato il figlio dell’artigiano. È molto probabile, secondo quanto disposto dagli inquirenti, che tra i tanti problemi che affliggevano l’uomo, il fatto di non poter saldare il debito con il fisco, l’avrebbe indotto a commettere questo atto estremo

22 maggio – Piccolo imprenditore quarantenne si spara in provincia di Avellino

Un nuovo suicidio causato dalle difficoltà economiche dovute alla crisi si aggiunge alla già lunga lista degli ultimi tempi: questa volta a togliersi la vita è stato un piccolo imprenditore quarantenne di Baiano, in provincia di Avellino. L’uomo, del quale sono state rese note solo le iniziale, G. L., si è ucciso all’interno della sua azienda, situata in via Calabricito (poco lontano dal casello dell’autostrada che collega Napoli a Bari), sparandosi un colpo di fucile.G. L. era divorziato, e non ha lasciato alcun messaggio per spiegare il motivo del suo gesto. Tuttavia è molto probabile l’ipotesi delle gravi difficoltà economiche relative alla gestione della sua attività imprenditoriale, e/o all’impossibilità di pagare le cartelle esattoriali. I carabinieri sono al lavoro per scoprire che cosa possa essere realmente successo.

19 maggio 2012 – Ex imprenditore trovato impiccato. Debiti con Equitalia

È stata trovata ieri l’ultima vittima della crisi economica. Luigi Bignardi, ex imprenditore del settore tessile abbigliamento, 68 anni, si sarebbe suicidato impiccandosi nel suo appartamento di Carpi, nella mattinata di ieri. L’uomo avrebbe lasciato una lettera, indirizzata alla moglie e a i figli in cui spiegava il motivo di questo gesto, ovvero un debito di oltre 250mila euro, tra cui una parte dovuta ad Equiltalia, al quale non riusciva a far fronte. La polizia, intervenuta nell’abitazione, avrebbe preso sotto sequestro una serie di documenti e la lettera stessa che l’uomo avrebbe scritto poco prima di uccidersi, mentre il corpo dell’ex imprenditore è stato portato presso il dipartimento di Medicina legale di Modena, per essere sottoposto all’autopsia. Secondo alcune fonti sembrerebbe che la famiglia fosse al corrente del debito, tuttavia non lo aveva mai considerato un grosso problema perché sembrava fosse possibile saldarlo attraverso una serie di operazioni di compravendita.

11 maggio – La lista nera si allunga con altri due casi in Sicilia e Puglia

Ormai i suicidi sono all’ordine del giorno in Italia. Altri due casi proprio oggi, uno in Sicilia e l’altro in Puglia. Aveva perso il lavoro e non riusciva a trovare un’occupazione da molto tempo e non riusciva a pagare le bollette e le cartelle esattoriali. Sono questi i motivi che hanno spinto Giovanni Vancheri, un idraulico di 54 anni, a suicidarsi, bruciandosi all’interno della sua auto. Il fatto si sarebbe verificato in un paesino in provincia di Caltanissetta, a San Cataldo. L’uomo, che lascia la moglie ed una figlia adolescente, si sarebbe recato stamani nella sua casa in campagna, nella zona periferica del paese, dove si sarebbe chiuso nell’abitacolo dell’auto dandosi fuoco. Erano giorni che l’uomo era depresso, per questo motivo, i suoi familiari insospettiti sono andati a cercarlo ed hanno trovato il corpo senza vita e carbonizzato all’interno dell’auto.Caso analogo in Puglia, a Molfetta, dove un imprenditore di 46 anni, Giuseppe Rennola, si sarebbe suicidato impiccandosi ad un albero nella proprietà di alcuni parenti. Sebbene fosse riuscito a pagare lo stipendio ai suoi dipendenti, non riusciva a pagare le spese ad alcuni enti pubblici. L’uomo sposato e padre di famiglia, avrebbe lasciato un biglietto spiegando i motivi che lo avrebbero spinto a commettere questo gesto estremo. Il cadavere è stato trovato dal cognato.

10 maggio – Altri tre casi in poche ore

Continuano i casi di suicidio per la crisi, in Italia. Nelle ultime ore, tra ieri notte e questa mattina, altri tre episodi si sono verificati nel Paese, un bilancio piuttosto alto e preoccupante, di questa crisi che sembra non lasciare scampo. Proprio ieri sera, la prima vittima a Vicenza, il titolare di una piccola ditta di trasporti si sarebbe suicidato, impiccandosi all’interno del camion, l’ultimo che gli era rimasto e dove aveva trascorso i suoi ultimi giorni di vita. Altri due casi a Prato: il primo, un uomo di 55 anni, disoccupato e che riusciva a sopravvivere grazie alla pensione del padre, si sarebbe suicidato dopo la morte di quest’ultimo. Il corpo del cinquantacinquenne è stato trovato impiccato nel bosco, nei pressi di Vaiano di Prato. Sempre per problemi economici l’altro caso di suicidio avvenuto questa mattina a Prato, dove i carabinieri hanno trovato il cadavere di un altro uomo, sulla cinquantina. Anche in questo caso, stando a quanto dichiarato dai militari, si tratterebbe di crisi depressiva connessi a problemi di natura economica.

9 maggio – Suicidi in Italia per la crisi economica: tre casi in un giorno

La crisi economica continua a fare le sue vittime in Italia. Solo ieri, in un giorno, sono stati registrati tre casi di suicidio: due nel salernitano e uno a Milano. Le cause che inducono le persone a commettere questi gesti estremi sono sempre legate all’incapacità nel riuscire a sopravvivere alla crisi che sta affliggendo e mettendo in ginocchio l’Italia intera.La prima vittima era un imprenditore di 60 anni, titolare di un’azienda, che vedendosi incapace di riuscire a gestire i debiti della propria azienda, ha deciso di farla finita, impiccandosi. Il cadavere dell’uomo è stato trovato nei boschi del parco delle Groane da alcuni passanti che hanno immediatamente lanciato l’allarme ai carabinieri di Rho. L’uomo prima di morire aveva scritto e lasciato nella propria tasca un biglietto in cui spiegava il motivo del suo folle gesto. Non riusciva a pagare le bollette dell’azienda e neppure i suoi dipendenti, cosi nella giornata di martedì, si è allontanato dalla propria abitazione dirigendosi verso il bosco di Cesate dove si è impiccato ad un albero.“Chiedo perdono a tutti… visto che sono un fallito ho deciso di farla finita. Senza lavoro non posso vivere” queste il messaggio d’addio che Generoso Armenante, ha lasciato nella tasca dei propri pantaloni, prima di morire impiccandosi a Salerno. Il corpo dell’uomo è stato trovato dalla figlia di 19 anni, in un capannone dietro un telo di cellophane. L’uomo era rimasto senza lavoro da circa un anno e mezzo, dopo che la ditta di un cash&carry, dove era impiegato come addetto alla guardiania, lo aveva licenziato subito dopo aver cambiato proprietà.Difronte la comunicazione e minaccia di sfratto dall’alloggio in cui viveva insieme alla famiglia e vedendosi incapace di riuscire a risolvere l’ennesimo problema, l’uomo ha deciso di farla finita dopo l’ultimo pranzo con la sua famiglia. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe arrivato a commettere un atto di questo genere, come sottolinea la stessa sorella disperata, che aveva sempre visto il fratello come un punto di riferimento da cui prendere forza.L’ultima vittima di ieri era Angelo Coppola, un operaio edile di 62 anni uccisosi a Salerno con una fucilata al petto. L’operaio che viveva con la moglie e i figli, era stato licenziato dalla ditta per cui lavorava a dicembre.

27 marzo 2012 - Un imbianchino di 49 anni si lancia dal balcone. Accade a Trani perché da tempo non riusciva a trovare un posto di lavoro. E' solo l’ultimo di una lunga scia di casi che hanno visto coinvolti imprenditori, artigiani, operai e disoccupati, travolti dai debiti, da prestiti negati, da ritardi nei pagamenti. 

23 marzo 2012 - Un imprenditore di 44 anni si  impicca con una corda legata a un carrello elevatore nel capannone dell’azienda di cui era socio. Succede a Cepagatti, nel pescarese. Il suo corpo viene trovato dai dipendenti. Sembra che la ditta avesse problemi   finanziari.

21 marzo  - A Crispiano, in provincia di Taranto, un uomo di 60 anni, disoccupato da due anni e invalido civile, a causa dello sconforto per le precarie condizioni economiche, si rinchiude nello sgabuzzino della propria abitazione e tenta il suicidio impiccandosi. La moglie, non vedendolo più in casa e notando la porta del ripostiglio chiusa a chiave, si preoccupa e telefona ai carabinieri e tra grida e lacrime chiede il loro aiuto. Grazie all’intervento dei carabinieri e del personale del 118 l’uomo viene salvato.

20 marzo - Un uomo di 53 anni, residente in provincia di  Belluno, a Sospirolo, viene trovato senza vita, impiccato, in una baracca dietro alla sua abitazione. Il 53enne, imprenditore edile, sarebbe l'ennesima vittima della crisi: da qualche tempo infatti era in difficoltà economiche non riuscendo a incassare alcuni crediti. Il gesto estremo è maturato dopo che l’uomo è stato multato e si è visto sequestrare l'auto per guida senza patente.

9 marzo 2012 - Un falegname di 60 anni si toglie la vita a Noventa di Piave (Venezia) per motivazioni riconducibili a problemi di  carattere sia economico che personale. L'uomo lascia una lettera prima di compiere il folle gesto con una corda recuperata in azienda.

27 febbraio 2012 - A Verona un piccolo imprenditore edile, dicendo di vantare crediti con vari clienti per circa 34mila euro, si presenta in banca chiedendo un prestito di 4mila euro. L'uomo, un 50enne titolare di un’impresa edile, vistosi negare il prestito dalla sua banca, verso cui era già debitore, esce dalla filiale e si cosparge di alcol tentando il suicidio. I carabinieri della Compagnia di Verona, intervenuti sul posto lo salvano.
26 febbraio 2012 - Un imprenditore si toglie la vita impiccandosi nel capannone della sua ditta, in provincia di Firenze. Il cadavere viene trovato dai famigliari. All'origine del gesto le preoccupazioni dell’uomo, 64 anni, per la crisi economica che  aveva investito la sua azienda: questo il senso del messaggio lasciato dall’imprenditore in un biglietto ritrovato accanto al corpo. L’uomo   si impicca con una corda a una trave del capannone.

21 febbraio 2012 - Un piccolo imprenditore trentino, oppresso   dai debiti, cerca di suicidarsi gettandosi sotto un treno merci, nei   pressi della stazione ferroviaria di Trento. Viene salvato dal   tempestivo intervento di agenti.

15 febbraio 2012 - A Paternò, in provincia di Catania, un imprenditore 57enne si uccide impiccandosi in preda alla disperazione   a causa dei debiti della sua azienda. Il cadavere viene rinvenuto in   un capannone in un deposito di proprietà della ditta della quale era titolare.


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