Enrico Di Giuseppantonio: "Le Province sono gli Enti più vicini ai cittadini, non vanno soppresse"

08 Dicembre 2012   14:18  

Enrico Di Giuseppantonio, presidente della Provincia di Chieti, continua ad opporsi alla volontà del Governo di tagliare l’Ente, e nella giornata di giovedì si è recato a Palazzo Madama, dove ha incontrato alcuni senatori, compreso il capogruppo PdL al Senato, on. Gianpiero D’Alia, cui ha sottoposto “l’ingiustizia commessa nel cancellare la Provincia di Chieti, che rispetta pienamente i requisiti richiesti: 250.000 abitanti e 2.500 chilometri quadrati. Una decisione che non rende assolutamente giustizia al nostro territorio”. Tra i tanti incontri tenuti da Di Giuseppantonio a Roma, vi è stata la partecipazione in serata all’assemblea dei presidenti delle Province italiane: “E’ stato un incontro molto costruttivo”, prosegue il presidente, “e ne ho ricavato l’impressione, che del resto già avevo, che il decreto di riordino delle Province subirà forti modifiche, date le pressioni dei rappresentanti dei vari Enti. Anche se, d’altra parte, condivido l’utilità di ridurre il numero delle stesse, previo il rispetto totale dei criteri indicati. Credo che l’Abruzzo possa benissimo mantenere tre Enti provinciali, poiché bisogna anche tenere in considerazione, infatti, il gran numero di posti di lavoro che andrebbero persi. Non si può pretendere di risparmiare denaro pubblico eliminando servizi utili al cittadino”. In sostanza, l’auspicio di Di Giuseppantonio per quanto riguarda il decreto è che “ci siano modifiche alla proposta originaria, anzitutto deve essere modificato il numero di circoscrizioni in cui opereranno sia le Province che gli uffici statali”. Secondo il PdL, il decreto ha buone possibilità di essere affossato: “E’ una sensazione molto diffusa tra i rappresentanti delle due Camere, per quanto ci riguarda da vicino noi abbiamo fatto e continueremo a fare il possibile per eliminare gli sperperi di danaro pubblico e rendere il nostro un Ente virtuoso. Sono infatti del parere che la maggior parte degli sprechi di danaro avvengano per lo più a livello regionale e statale. In un tale contesto, le Province sono state considerate come capro espiatorio per ridurre le spese, mentre al contrario sono, insieme ai Comuni, gli Enti di gran lunga più prossimi ai cittadini. Tutte queste considerazioni lasciano ben sperare in previsione di una forte modifica dell’attuale forma del decreto”.

(l.c.)


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