Equo compenso per giornalisti precari e sfruttati: intervista al presidente Pallotta

29 Dicembre 2011   15:09  

Nella nostra intervista il presidente dell'Ordine dei giornalisti d'Abruzzo Stefano Pallotta, giudica grave che per ora la determinazione dell'equo compenso  per i giornalisti, ovvero per la maggioranza di essi costituita da giovani precari e sfruttati, sia stata indicata dagli interlocutori istituzionali nella ridicola ed offensiva cifra di circa 450 euro al mese. La battaglia deve continuare, anche perchè è in gioco la qualità e l'indipendenza dell'informazione, ovvro il futuro della democrazia. 

Giornalisti: iniziato l’iter per l’equo compenso

La Commissione Cultura della Camera dei Deputati, presieduta da Valentina Aprea, ha cominciato l’esame della proposta di legge sull’equo compenso.

La commissione procederà a tre audizioni, che saranno programmate in tempi stretti: Ordine dei giornalisti, Fnsi, Fieg. La proposta, che ha come primo firmatario il presidente della commissione Lavoro, Silvano Moffa, ma è sottoscritta da deputati di tutti i gruppi politici (un testo analogo è stato presentato in Senato a firma dei senatori Vincenzo Vita ed Elio Lannutti), prevede che gli editori che non compensano adeguatamente il lavoro giornalistico perderanno il diritto di accedere ad ogni e qualsiasi contributo.

Del resto compensi di un euro e tempi di pagamento che arrivano a superare un anno: il fenomeno dello sfruttamento e dell’umiliazione della professionalità di tanti giornalisti precari ha raggiunto ormai un punto di non ritorno.

Credo che su un punto almeno si possa e si debba intervenire: immaginando uno strumento di verifica che consenta di stabilire criteri minimi di correttezza nella gestione dei compensi per i freelance e che rappresenti una condizione irrinunciabile per gli editori che vogliano accedere a un qualsiasi tipo di finanziamento pubblico”.


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