Esclusione siti web dal Vinitaly: ancora polemiche politiche

15 Marzo 2012   16:31  

L'esclusione delle testate web dalla possibilità di partecipare al seguito della Regione Abruzzo, in occasione del prossimo Vinitaly, continua ad alimentare la polemica politica.

L’assessore regionale alle Politiche agricole Mauro Febbo interviene per replicare alle recenti dichiarazioni di Carlo Costantini. A seguire Cesare D'Alessandro rincara la dose contro il presidente Chiodi.

Febbo: ''Per Costantini le tv regionali non fanno libera informazione?''

“Carlo Costantini dovrebbe sapere che nessun componente della Giunta regionale si è mai sottratto al confronto e al contraddittorio. Ancora una volta però il capogruppo dell’Idv si lascia andare a dichiarazioni strumentali che agli occhi di chi le legge non sonoaltro che sermoni poco costruttivi. Il suo obiettivo, anche in questo caso,è quello di criticare l’azione governativa del Presidente Chiodi edell’intera Giunta e questa volta lo fa chiamando in causa valori sacrosanti come la libertà di informazione. Intervengo non per difendere il Presidente, che non ne ha bisogno, ma solo ed esclusivamente perché il Vinitaly rientra nel novero delle attività di promozione promosse dalla Direzione Politiche agricole, quindi dal sottoscritto e pertanto me ne assumo tutte le responsabilità. Costantini si sbaglia di grosso quando dichiara che alle testate web è stata preclusa la possibilità di partecipare al seguito della Regione Abruzzo: questo sarebbe impensabile e soprattutto non rientra nei nostri compiti. Gli unici che possono e devonostare in vetrina in occasione del Vinitaly e del Sol sono i nostri produttori e nessuno ha intenzione di trasformare questi appuntamenti in terreni per lo scontro politico. 

Cesare D'Alessandro (IdV): ''Il Vinitaly non è una passerella televisiva''

Il Vinitaly non è una passerella mediatica per i nostri governanti, ma una grande opportunità per i nostri vini e per gli operatori di settore a cui non devono essere rubati lo spazio e l’attenzione mass mediatica.  

Farebbe bene, quindi,Chiodi a non utilizzare le emittenti private come televisioni della giunta per dare spazio a se stesso ed agli assessori regionali di turno, approfittando di un evento che ha ben altri scopi . Ancor più grave, poi, come apprendo dal mio capogruppo in Consiglio regionale, la scelta di portare a Verona solo alcuni mezzi di comunicazione, escludendo ad esempio i quotidiani on line.

Una discriminazione che non comprendiamo, ma che, tuttavia, rimette al centro dell’agenda politica la questione delle pressioni politiche sui media. Pressioni che,spesso, sono subdole e non evidenti, alle quali, però,  non ci si può rassegnare.

Per questo chiediamo al Presidente Chiodi, in nome dell’indipendenza di tutti gli organi diinformazione e per la equa considerazione che va dato ad ognuno di essi, di fare una scelta: o tutti o nessuno.'' 


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