Esplode il caso Cretarola: l'amministratore unico e auto-assunto di Teramo lavoro

04 Dicembre 2011   19:42  
 Il Fatto quotidiano dedica ampio spazio allo strano caso della ''autoassunzione''di Venanzio Cretarola, amministratore unico di "Teramo Lavoro", società in house di proprietà della Provincia. A seguire l'articolo di Antonio D'Amore.
L’uomo che si assunse da solo  nell’ente pubblico

Mi assumo da solo. Mi trovo un posto in una società a capitale pubblico. Mi stipendio con i soldi dello Stato… e ve lo faccio sapere solo 14 mesi dopo. No, non è un rebus, questa è la storia di due uomini. Il primo, si chiama Venanzio Cretarola ed è l’amministratore unico di “Teramo Lavoro”, la società in house di proprietà della Provincia di Teramo, per gestire e ricollocare un gran numero di precari, 130 per la precisione, più o meno necessari al funzionamento degli uffici. Il secondo, si chiama Venanzio Cretola ed è un co. co. pro assunto come “addetto ai servizi di segreteria” da Teramo Lavoro, grazie all’interessamento dello stesso amministratore unico. Stipendio? Si dice, perché nessuno fino ad oggi è riuscito a scoprirlo, quasi 4.000 euro al mese. Il presidente della Provincia si limita a un interpretabile “meno di cinquemila”.

La quasi omonimia tra l’amministratore Cretarola e il segretario Cretola balza subito all’occhio, ma diventa qualcosa di più di una “quasi” omonimia, quando si scopre che Cretarola e Cretola sono nati entrambi il 25 maggio 1955 a Castiglione Messer Raimondo e risiedono, entrambi, in via Antonio Vivaldi, 15, a Roma. A questo punto, anche il meno attento tra i lettori avrà intuito che Cretarola e Cretola sono la stessa persona e che, in “ossequio” a tutte le leggi sulla trasparenza e sugli incarichi pubblici, l’amministratore di Teramo Lavoro ha assunto se stesso.

E non solo. La comunicazione dell’avvenuta assunzione di Venanzio Cretola da parte di Venanzio Cretarola è arrivata al Centro per l’impiego di Teramo solo il 9 novembre scorso, ma reca la data del 5 settembre 2010 e va in scadenza al 31 dicembre di quest’anno. Insomma, al sistema informativo telematico è appena stata registrata un’assunzione avvenuta addirittura 14 mesi fa, giusto in tempo per poter procedere al rinnovo. Ma nessuno lo sapeva, se non ovviamente… l’amministratore della società.

Tutta la vicenda è già un esposto che l’opposizione di centrosinistra sta per consegnare alla Procura di Teramo, denunciando quella che considerano una palese violazione di ogni regola.

Su Teramo Lavoro, intanto, la Procura ha già aperto un’altra inchiesta, per abuso di ufficio, relativa ai termini di costituzione della società, alla base della quale starebbero dodici esposti, presentati da sindacati, cittadini, e forze politiche.

Obbligatorio, per il cronista, sentire a questo punto tutti i protagonisti della vicenda, e mai come stavolta può valere il detto “sentito uno, sentiti tutti”: “È incredibile, vengo accusato perché faccio risparmiare la Provincia di Teramo – ribatte Cretarola alias Cretola – ho svolto da un anno e mezzo le funzioni di amministratore di Teramo Lavoro senza percepire alcun compenso per non pesare sulle casse provinciali. Ho concordato con il socio presidente della Provincia di essere “valutato” prima di stabilire l’indennità di carica: sono abituato così, basta chiedere in giro”.

E allora il contratto di quattordici mesi fa? “Il contratto è regolarissimo, ed è stato approvato dalla Provincia.

Ho percepito solo da poco il primo compenso, a un anno e mezzo dall’avvio delle mie attività con una presenza pressoché quotidiana a Teramo, poiché ho pensato innanzitutto a garantire gli stipendi a dipendenti e collaboratori della società”. Collaboratori, appunto, come Cretola. Ma perché il cognome diverso? Su questo, Cretarola non risponde. Cretola neanche.


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