La situazione all'interno del carcere di Castrogno è sempre più tesa, con aggressioni e episodi violenti che si susseguono senza sosta, alimentando un clima di insicurezza tra gli operatori. L'ultimo incidente si è verificato ieri, quando un detenuto ha lanciato una bomboletta di gas nell'infermeria, creando un'esplosione che ha danneggiato la struttura e ferito un agente penitenziario. L'esplosione ha provocato la rottura dei vetri e ha liberato un fumo denso che si è diffuso in gran parte dei piani, creando un’ondata di panico tra i detenuti. La prontezza di un’infermiera e di un poliziotto ha permesso loro di mettersi in salvo, ma l’agente è stato comunque trasportato in ospedale per le cure, con una prognosi iniziale di sei giorni.
Il Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria (Sinappe) ha subito denunciato l'accaduto, esprimendo profonda preoccupazione per la crescente pericolosità della situazione all’interno della struttura penitenziaria. In una nota, il sindacato ha sottolineato come i detenuti, ormai, sembrino operare senza paura di sanzioni, sentendosi sempre più impuniti. Secondo il Sinappe, le risposte da parte delle autorità carcerarie non sono più in grado di contenere questa spirale di violenza, soprattutto per via della carenza di risorse umane e strutturali. La situazione sembra essere degenerata, con un sistema che fatica a gestire il quotidiano flusso di eventi critici.
Pur riconoscendo gli sforzi del direttore per il reinserimento sociale dei detenuti e le numerose iniziative proposte, come attività educative e lavorative, il sindacato evidenzia come le norme siano poco rispettate. Le difficoltà nel mantenere l'ordine e l'integrità della struttura carceraria sembrano ormai un tema quotidiano, senza una reale prospettiva di miglioramento. Il Sinappe, pertanto, ha fatto un appello per una riforma profonda del sistema, capace non solo di garantire la sicurezza degli agenti e del personale, ma anche di responsabilizzare i detenuti, orientandoli verso una maggiore osservanza delle leggi.
La crisi del sistema penitenziario non è una questione isolata, ma rappresenta un problema che coinvolge anche altre realtà carcerarie della regione e del paese. Mentre il ministero della Giustizia è chiamato a rispondere, la necessità di interventi urgenti e mirati si fa sempre più impellente.