Europee, Vittoria della Lega, ora sarà Salvini a dettare l'agenda di Governo

28 Maggio 2019   10:23  

La verità è che la Lega pigliatutto ha prosciugato i 5 Stelle, guadagnando 3 milioni di voti contro i 6 milioni di voti persi dal M5S. Un tracollo per i grillini che ha stravolto gli equilibri all'interno dell'esecutivo governo. "Che facciamo? Stacchiamo la spina al governo o no?".

Questa, a quanto apprende l’Adnkronos da una fonte autorevole del M5S, la domanda posta da Di Maio ai presenti all’inizio del vertice convocato ieri pomeriggio al Mise per analizzare l’esito del voto europeo e disegnare la strategia per il futuro. Una domanda che avrebbe visto la stragrande maggioranza dello stato maggiore grillino compatto sull’idea di andare avanti con l’esperienza dell’esecutivo gialloverde. 
Un incoraggiamento al Movimento è arrivato anche da Salvini "convinto" che i Cinquestelle "possano tornare a crescere". "Cinque anni fa avevamo preso il 6% - ha ricordato il leader del carroccio - e se ci fossimo disperati non saremmo qui a commentare il 34%".

Ma in tutto questo si inseriscono però i dossier che scottano con la Tav che tiene banco sin da quando ha cominciato a essere chiaro il responso delle urne. A spiegarlo è il vincitore: "Gli italiani, con il voto per le elezioni europee, hanno dato ''un mandato chiaro: andate e fate'', incalza Salvini. Senza dimenticare il decreto sicurezza bis, che "è pronto e spero sia approvato questa settimana". Comunque al vicepremier leghista "interessa che il governo torni a correre, a produrre, e a parlare con una voce sola, cosa che non è accaduta nelle ultime settimane. Non ho mai risposto a provocazioni o altro. Mi aspetto un Consiglio dei ministri questa e uno la prossima settimana, con idee che diventano fatti sia da parte di M5S che della Lega...".
 
Salvini tira di nuovo in ballo Roma dove "siamo il secondo partito ad un pelo dal Pd. In alcune periferie, la Lega ha preso il 36%, con il M5S ampiamente dietro. E' un segnale dei romani nei confronti della sindaca Raggi''.
 
Riguardo l'ipotesi di un sindaco leghista nella Capitale il leader della Lega assicura: ''Il giudizio sul sindaco lo danno gli elettori quando votano, ci faremo trovare pronti''.
 

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