Ex artigiano vince battaglia legale contro banca, ma muore poco prima della sentenza

La vicenda partì da ingiunzione di pagamento del 2011

17 Ottobre 2014   12:00  

E' venuto a mancare poco prima di poter assaporare la soddisfazione di aver visto le proprie ragioni prevalere su quelle della controparte dopo un contenzioso trascinatosi per anni.

La malattia non ha concesso la soddisfazione di sentire i giudici riconoscergli la vittoria ad un anziano ex artigiano teatino, da anni impegnato in una autentica battaglia legale nei confronti della sua vecchia banca, ma morto proprio pochi giorni prima della sentenza in cui l'istituto di credito è stato condannato a restituirgli 127.475,64 euro oltre gli interessi legali, la rivalutazione monetaria e le spese processuali. La banca, inoltre, avrà l'onere di risarcire di ulteriori 5.000 euro altri due correntisti per l'illegittima segnalazione effettuata alla Centrale dei Rischi della Banca d'Italia.

La vicenda è iniziata nel 2011, allorché a quel che risulta dalla ricostruzione dell'associazione Sos Utenti l'istituto presentò all'uomo un'ingiunzione di pagamento per complessivi 37.238,98 euro, più interessi e spese, che l'ex artigiano ed altri correntisti impugnarono con l'assistenza della stessa Sos Utenti e l'avvocato Emanuele Argento, culminata nella sentenza di condanna al risarcimento da parte della banca poiché "si sono ravvisate l'illecita applicazione da parte della banca di interessi ultralegali, della capitalizzazione trimestrale degli interessi, oltre all'illegittima applicazione delle commissioni di massimo scoperto e di tutti gli altri oneri e interessi, mai validamente pattuiti tra istituto di credito ed il cliente".


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