Fagiolo tondino, l'orgoglio della val Tavo dalle sorprendenti qualità aggreganti

Il legume sarà in mostra al Salone del Gusto di Torino

20 Ottobre 2014   10:09  

La riscoperta degli antichi valori culturali e naturalistici dei nostri territori è sempre più in voga negli ultimi tempi, anche nell'ottica di una risposta alla crisi dell'economia globale.

Non fa eccezione, in tale contesto, la riscoperta del patrimonio alimentare: arrosticini, olio d'oliva, vini e formaggi, ma non solo. Nella vallata del Tavo, infatti, un altro punto di orgoglio è la produzione del fagiolo tondino, legume perlaceo tipico dell'intero Abruzzo ma coltivato in particolare misura in sette Comuni della val Tavo, comunemente chiamato anche "fagiolo a brucielle" per via della somiglianza con il pisello.

Un prodotto che, insieme ad altri, può effettivamente contribuire a risollevare l'economia della zona, anche in virtù delle sue sorprendenti qualità aggreganti e per certi versi "comunitarie", decantate da molti ed evidenti nel legame speciale con il territorio e nella cura che i contadini riservano nella sua coltivazione.

Nessun timore di omologazione né standardizzazione, quindi, per tale legume, capace di riflettere sotto ogni aspetto la purezza del territorio di origine, tanto da essere divenuto protagonista di convegni sulla sana alimentazione (l'ultimo lo scorso 16 ottobre al Castello Chiola) e prossimo a vestire i panni di portabandiera abruzzese in occasione del Salone del Gusto di Torino in proogramma il 25 ottobre, inserito tra i cibi tipici della biodiversità della regione inseriti nel menù "Se mi mangi mi salvi".


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