Il presidente della Regione Abruzzo risponde alle polemiche sulla gestione della sanità, sottolineando disservizi temporanei e promuovendo cambiamenti significativi.
Il presidente Marco Marsilio è stato al centro di una polemica durante una trasmissione televisiva, dove ha affrontato le accuse relative alla gestione della sanità pubblica in Abruzzo. In un confronto acceso con i giornalisti, il presidente ha mostrato determinazione nel difendere le sue scelte e quelle dei manager delle Aziende sanitarie locali, nonostante le critiche ricevute. La trasmissione, "L’aria che tira" su La7, ha evidenziato una situazione complessa, con domande scomode riguardo a presunti disservizi nella distribuzione dei farmaci.
Il conduttore David Parenzo ha iniziato la discussione richiamando una dichiarazione del Procuratore della Corte dei Conti d'Abruzzo, il quale ha rivelato che in alcuni ospedali i pazienti erano stati invitati a procurarsi farmaci costosi, acquistandoli autonomamente. Questo ha innescato una reazione immediata da parte di Marsilio, che ha smentito le notizie, affermando: «È inaccettabile accusare la Regione di costringere i pazienti a portarsi i farmaci da casa. È un fatto mai avvenuto e che non accadrà mai».
Durante la diretta, una coppia di pazienti dall’Aquila, Giuseppe e Assunta Falone, ha condiviso la loro esperienza negativa, affermando che «la sanità all’ospedale dell’Aquila non funziona». Questa testimonianza ha colpito Marsilio, il quale ha tentato di ridimensionare le critiche, affermando che le accuse non avevano fondamento e che la Corte dei Conti non aveva tenuto conto di tali dichiarazioni.
Tuttavia, il caso di un paziente affetto da morbo di Crohn, che ha dovuto sollecitare un farmaco dal costo di 4.691 euro, ha riacceso il dibattito. «Si è trattato di un disservizio temporaneo», ha spiegato Marsilio, insistendo che non c'era stata alcuna intenzione di costringere i pazienti a comprare farmaci esternamente. La sua posizione è supportata dall'affermazione che eventuali problematiche nella fornitura di farmaci sono state gestite e non indicate come strategie permanenti.
In riferimento alle affermazioni della coppia riguardo alla richiesta di portarsi da casa anche le pile per un dispositivo medico, Marsilio ha promesso un’indagine approfondita: «Verificherò gli episodi. Non metto in discussione le loro parole, ma è fondamentale ricostruire quanto accaduto e identificare le responsabilità».
Riguardo alla gestione della spesa farmaceutica in Abruzzo, il presidente ha messo in luce che ha instaurato una centrale degli acquisti per ottimizzare i costi, sottolineando che la sanità assorbe una parte consistente del bilancio regionale. «Se i farmaci vengono acquistati male, si spende di più», ha dichiarato, aggiungendo che nel secondo semestre del 2024 l’Abruzzo si posizionerà in media classifica rispetto ad altre regioni italiane.
Infine, il presidente ha evidenziato che le nomine nei vertici delle Asl non sono frutto di una spartizione politica, ma si basano sul merito. «I miei direttori generali non sono legati a interessi partitici», ha affermato, per sottolineare che la crisi della spesa sanitaria è un fenomeno generale, presente in tutte le regioni italiane, non solo in Abruzzo. Concludendo, ha ribadito la necessità di razionalizzare le risorse piuttosto che attuare tagli drastici.