Fenomeni che accompagnano terremoti di magnitudo alte

Sono chiamati anomalie me sembrerebbero comuni

10 Ottobre 2009   14:52  

Lampi hanno illuminato tutta la città nel momento della scossa, poi bagliori con sfumature dal blu al rosso durati alcuni secondi, fulmini senza nuvole visti partire dal basso e aprirsi nel cielo o coprire con archi elettrici la distanza dal centro città allacollina di Roio, un rossore diffuso delle nuvole o simile  all'aurora e anche sfere luminose osservate nel circondario,  fiammate alte fino a dieci metri sulla pianura vicino al fiume Aterno e fiammelle viste fuoriuscire fra i Sanpietrini delle vie cittadine. Anche interferenze elettromagnetiche, emissioni  acustiche, fuoriuscita di gas, sbalzi termici ed eccessi  atmosferici hanno accompagnato il terremoto del 6 aprile.  Tutti questi fenomeni offrono allo scienziato nuovi spunti per  comprendere il processo che chiamiamo terremoto, di cui sono state svelate solo le leggi riguardanti l'oscillazione repentina  del terreno ma non le cause.

Sebbene non comuni e spesso chiamati "anomalie", i fenomeni  sopra citati non rappresentano delle "anomalie" durante i terremoti, sono invece accadimenti molto comuni in queste circostanze. Basti
andare a leggere i resoconti storici dei numerosi terremoti che hanno colpito le regioni italiane nel passato, per ritrovare testimonianze molto simili a quelle raccolte a l'Aquila. Le cronache dei secoli XVIII e XIX sono ricche di osservazioni fatte prima, urante e dopo le scosse. Fra queste ci sono anche le testimonianze raccolte in seguito al terremoto del 1703.
Ma come mai di questi fenomeni non si parla né a scuola né altrove?

Si può notare come in Italia la fine della loro considerazione risalga alle prime decadi del secolo scorso quando, negli anni successivi al terremoto di Messina, alcuni scienziati italiani tentarono le prime previsioni attraverso vari tipi di strumenti, alcuni dei quali ideati già dalla fine del XIX secolo in Italia e ispirati da tali osservazioni. Allora si contrapposero da una parte la nascente scienza della sismologia, sostenuta da un solido apparato teorico e strumentale ma incapace di tentare le previsioni, dall'altra l'esperienza degli inventori italiani, sostenuta da leggi e strumenti ancora in fase di verifica, ma capace di spunti per la previsione. Le tragiche conseguenze delle catastrofi telluriche di quegli anni suscitarono nella coscienza di alcuni la necessità di ulteriori sforzi nella previsione e misero in risalto una possibile utilità degli studi sismici per salvare la popolazione: costruire in maniera diversa gli edifici.

Tuttavia, la società del tempo non recepì i consigli che la scienza sismica propose, etichettando ingiustamente la simologia come inutile nella difesa dai terremoti e accentuando il contrasto con chi tentava la previsione. Da questo contrasto nacque la nacessità di separare la scienza sismica dalla previsione e, poiché gli altri approcci erano ancora agli albori, il terremoto diventò non revedibile per definizione mentre tutte le altre osservazioni furono etichettate come non scientifiche e non degne di menzione.

Ho in questi anni sudiato la figura di Raffaele Bendandi e ritrovato centinaia di sue previsioni per cercare di capire il suo metodo. Anche lui fu screditato dichiarando che il suo  metodo non era scientifico, ma tali previsioni restano e anche le loro conferme.

(vedi ad esempio i documenti:
pagg.60-61 dei riassunti estesi del convegno1908 - 2008 Scienza e Società a 100 anni dal grande Terremoto,http://portale.ingv.it/servizi-e-risorse/archivio-congressi/convegni-2008/messina-1908-2008/Convegno19082008/oppure gli articoli da http://www.itacomm.net/PH/CIPH/EQL.html)

Sulle previsioni di Giampaolo Giuliani ho avuto modo di  raccogliere diverse testimonianze dai cittadini avvertiti di non dormire a casa quella notte. La forte scossa c'è stata e molte  persone hanno avuto salva la vita per aver ascoltato questa  previsione.

Di fronte ad una previsione che ha salvato la vita a diverse persone, perché sia resa ripetibile e venga migliorata la sua   recisione nello spazio e nel tempo, così da essere capaci di salvare ancora più vite umane, è utile che il mondo scientifico sostenga questi sforzi. In verità dovrebbe essere un piacere collaborare per tale scopo a causa del comune interesse per l'incolumità altrui. In Italia, invece, il mondo scientifico tenta subito di screditare chi si dedica alla previsione, è questa la prima vera anomalia del terremoto.

di Cristiano Fidani

fonte: ilcapoluogo


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