Festa di Sant’Andrea a Pescara: la chiesa si rifiuta di organizzare solo la parte religiosa

28 Marzo 2012   20:54  

“La Festa di Sant’Andrea a Pescara si farà, lo ha detto l’amministrazione comunale, lo ha ribadito anche Padre Costante Baron, il parroco, trovando piena condivisione anche nel vescovo, Sua Eccellenza Monsignor Tommaso Valentinetti. Il Consiglio parrocchiale, il Comitato Feste e la stessa amministrazione comunale, con l’assessore Gianni Santilli e il presidente della Commissione Commercio Antonio Sabatini, hanno ora costituito un Tavolo di lavoro congiunto per avviare la programmazione dei giorni di festa che dovranno però avere anche l’obiettivo preciso di tornare a valorizzare l’aspetto religioso della celebrazione, senza dimenticare l’importanza dell’aspetto un po’ più ‘profano’, che per la città rappresenta un indotto economico di proporzioni importanti”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia al termine del secondo vertice convocato per discutere della programmazione della festa di Sant’Andrea, alla presenza del Parroco Padre Costante Baron, con alcuni rappresentanti del Consiglio Parrocchiale e i componenti del Comitato Feste tra cui Riccardo Padovano e Massimo Camplone.

“A inizio marzo – ha ricordato il sindaco Albore Mascia – ho ricevuto una lettera assolutamente inaspettata dal parroco della chiesa di Sant’Andrea, un autentico fulmine a ciel sereno, in cui all’improvviso mi è stata manifestata la volontà di annullare la parte più festaiola della celebrazione legata alla ricorrenza di Sant’Andrea, nel prossimo luglio. Nella lettera il parroco, pur sottolineando l’importanza della festa, una delle grandi manifestazioni civili-religiose più attese dalla cittadinanza di Pescara e della regione, ha sostenuto che l’evento aveva ‘perso il suo carattere religioso divenendo sempre più festa godereccia e dispendiosa, di difficile gestione, facendo crescere sproporzionatamente i costi’. Il parroco ha dunque sentito la necessità di effettuare un atto forte quale richiamo alla sobrietà vista ‘la congiuntura economica che tutto il paese sta vivendo, in cui vengono chiesti e imposti alle famiglie grandi sacrifici, con una disoccupazione giovanile dilagante, che richiede a tutti scelte coraggiose di nuovi stili di vita’, rifacendosi anche a un richiamo che in tal senso giunse dall’arcivescovo Monsignor Antonio Iannucci, oltre quindici anni fa. Un richiamo condivisibile, ma che mi ha spinto a rendere pubblica quella lettera per poi convocare un primo incontro con tutte le parti coinvolte al fine di trovare una soluzione alla vicenda. Sicuramente rientra tra le prerogative del parroco decidere, eventualmente, di sospendere la parte più ‘profana’ della ricorrenza, ma personalmente, da sindaco della città, non ho potuto non esprimere il mio disappunto per tale eventuale decisione, un provvedimento che investe tutta la città. Quella di Sant’Andrea è una grande festa popolare, che ha il suo cuore pulsante nel momento religioso, con la Santa Messa della domenica, la processione in mare aperto della statua del Santo, per la quale si mobilita ogni anno la stessa marineria, e alla quale si associano, ovviamente, anche gli eventi serali che lo scorso anno hanno visto la partecipazione di 60mila persone ogni sera, persone giunte da ogni parte d’Abruzzo. Già nel corso della prima riunione il Comune si è reso disponibile a fare la propria parte, come sempre, per contribuire all’evento, pur nel rispetto dell’esigenza di sobrietà dettata dal momento, ma ho ritenuto necessario aprire una riflessione più approfondita con l’obiettivo di salvare la festa in tutte le sue forme e manifestazioni. Nei giorni scorsi ho avuto modo di incontrare il vescovo, Sua Eccellenza Monsignor Valentinetti con il quale ho concordato la necessità di preservare la festa, tanto che lo stesso Monsignor Valentinetti ha avanzato l’ipotesi di scindere le due parti della festa, affidando alla parrocchia la cura e l’organizzazione esclusiva della celebrazione religiosa, e affidando al Comitato Feste la preparazione del programma laico, anche per una ripartizione delle spese che ovviamente non devono gravare sui bilanci della parrocchia. Ma quest’ultima ipotesi è stata respinta dal parroco Baron e dall’intero Consiglio parrocchiale che hanno ribadito la volontà comunque di coordinare anche il programma laico, ripartendo però dal Tavolo congiunto che vedrà anche la presenza del Comune come organo super-partes. Padre Baron è però stato chiaro: la festa di Sant’Andrea si farà, esattamente come richiesto dalla stessa amministrazione comunale, studiando un input di novità al fine di tornare a dare il giusto rilievo all’aspetto religioso. Il Tavolo ora comincerà a lavorare, con il mio impegno personale a continuare a seguire la vicenda per dare il contributo più opportuno, ed entro qualche settimana potremo già avere il programma definitivo degli eventi”


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