Fini in Abruzzo contestato dagli studenti

Il leader Fli: Sfiducia governo non è atto comunista

05 Dicembre 2010   10:03  

Un centinaio di studenti ha contestato con slogan e fischietti il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, al suo arrivo all'Universita' di Chieti dove ieri pomeriggio ha tenuto una Lectio Magistralis. 'Lista studentesca' ha scritto una lettera al Presidente della Camera per manifestare "biasimo" in merito all'approvazione alla Camera del Disegno di Legge Gelmini anche con i voti di Fli. Gli studenti dell'ateneo abruzzese ritengono la riforma dell'Universita' dannosa alla trasparenza, alla meritocrazia e al Paese.

TROPPE 251 SEDI UNIVERSITARIE

Fini, nel suo intervento, ha detto che sono "troppe" le 251 sedi universitarie italiane. Il presidente ha espresso la sua opinione nel corso del dibattito a cui ha preso parte assieme al politologo americano, Edward Luttwak. Il professore americano aveva rimarcato che l'Italia puo' abbattere la spesa corrente tagliando spese inutili, citando come esempio il Molise che ha 300mila abitanti, 136 Comuni e due Province. "Ci sono cose - ha detto Fini - che qualche volta mi hanno messo in urto col Presidente del Consiglio. Penso all'abolizione delle Province che non e' avvenuta. Avete applaudito quando Luttwak ha detto che 103 Province sono uno spreco, ma sapete quanti sono gli atenei e le sedi distaccate italiane? Ve lo dico io - ha osservato il presidente della Camera alla platea dell'Universita' di Chieti - sono 251 compreso Isernia e Caltanissetta. Nessuno si permetterebbe di dire che questo e' uno spreco. L'organizzazione del modello universitario e' uno dei punti della riforma, perche' io credo che 251 sedi sono troppe.

WIKILEAKS, PER FINI RAPPORTO USA-ITALIA NON CAMBIA

"Anche dopo la divulgazione dei documenti di questi giorni, i rapporti tra Usa e Italia, cioe' di due Paesi alleati, non cambiano". "Chi e' del settore - ha spiegato Fini - sa che queste cose funzionano cosi'. Io la penso come Luttwak, e cioe' che questi dispacci sono stati prodotti da giovani funzionari delle Ambasciate e che non tutto passa per le scrivanie degli ambasciatori. Mi meraviglio di chi si meraviglia". In merito all'attenzione degli Stati Uniti su Berlusconi, Fini ha osservato, senza mai citare il Presidente del Consiglio: "Si tratta di due Paesi alleati. L'attenzione sui vertici dello Stato e' reciproca.

NIENTE RISCHIO DEFAULT PER L'ITALIA

Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, non crede al rischio default per l'Italia perche', ha spiegato all'Universita' di Chieti, "siamo troppo grandi per fallire e, al tempo stesso, troppo grandi per essere salvati dalla Banca Europea". Per Fini, pero', "questo ci deve caricare di responsabilita', perche' non c'e' una mamma Ue che provvede a tutto". Il politologo Edward Luttwaks, invece, poco prima aveva lanciato l'allarme sulla scarsa crescita italiana e l'enorme debito pubblico del nostro Paese, ritenendo che l'unica strada e' quella di un taglio draconiano per evitare il collasso. "Eliminare le spese inutili e gli sprechi e' inutile e doveroso - ha detto Fini - ma non si puo' equiparare gli Stati Uniti all'Italia, perche' da noi andremmo ad intaccare anche il Welfare. Io credo che la strada da percorrere sia quella di Cameron e della Merkel, che hanno individuato nel sapere, nella ricerca e nella qualita' gli asset strategici per guadagnare in competitivita'. Il tessuto produttivo italiano e' composto in prevalenza di piccole e medie imprese, e quindi non possiamo mettere in capo a queste lo sviluppo tecnologico e gli investimenti per la competitivita'. L'Italia - ha aggiunto Fini - e' vittima del paradosso di una buona politica per la riduzione della spesa e del freno al debito, ma non aumenta la crescita nei settori strategici, cioe' l'eccellenza e la qualita'".

BERLUSCONI VUOLE COMANDARE

"Berlusconi non si e' mai chiesto perche' perde pezzi. Chi lo conosce capisce che per lui governare vuol dire comandare. Per questo lo abbandona". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel corso di una manifestazione di partito a Lanciano.

SFIDUCIA NON E' ATTO COMUNISTA

"Non mi e' piaciuto come Berlusconi ha liquidato la presentazione della mozione di sfiducia: non c'e' alcun complotto della sinistra e comunista". Cosi' Gianfranco Fini, leader di Fli, risponde al presidente del Consiglio sul documento per far terminare l'esperienza di governo. Dopo l'Universita' di Chieti, Fini e' arrivato a Lanciano per una manifestazione pubblica, cui hanno preso parte, tra gli altri, il coordinatore regionale di Futuro e Liberta', Daniele Toto. Alla platea del multisala della citta', ha rimarcato: "se va a leggere le firme sotto la mozione - rivolgendosi sempre a Berlusconi - scoprira' che si tratta di donne e di uomini che negli ultimi 15 anni hanno collaborato lealmente con lui. Dov'e' il complotto comunista?"


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