Fondi a pioggia alle scuole, Cialente e Pezzopane: "Correzioni al decreto dimostrano illegittimità"

21 Novembre 2011   18:39  

"In una giornata in cui scienza e cultura avevano dominato la scena aquilana, con uno straordinario consiglio comunale che ha ribadito il valore del nostro patrimonio formativo, e nonostante il clima particolare ci avesse distratto dalle mancanze del commissario e della sua struttura, le parole di Chiodi ci costringono a ricordarcele" dicono il sindaco Massimo Cialente e l'assessore Stefania Pezzopane, che tornano sulla vicenda dei fondi destinati alle scuole terremotate.

"Sulla vicenda dei fondi alle scuole, al commissario Chiodi ribadiamo, in primo luogo, l’invito ad un confronto pubblico, in piazza Duomo, alla presenza di studenti e cittadini.

Nel merito della questione siamo, nostro malgrado, costretti a intervenire sui vari punti sollevati dal commissario e dal capo della sua segreteria.

1) Spiace constatare che, in una battaglia per la città e su una questione che ha fatto indignare tutto il Paese, ancora una volta il commissario dimostri di essere contro la città dell’Aquila e che, nel suo impegno ad ore per la ricostruzione, non abbia ancora capito da che parte stare. Noi non abbiamo detto inesattezze, purtroppo ad essere 'inesatte', per usare un eufemismo, sono le procedure. La dimostrazione più stringente che il decreto 61 del commissario, vale a dire quello sui fondi alle scuole, conteneva illegittimità e gravissimi errori, la dà, infatti, proprio il responsabile della segreteria del commissario, Antonio Morgante, il quale ammette che l’intervento per l’edificio di Castel del Monte verrà stralciato (e pensiamo che non sarà il solo) attraverso un prossimo decreto dello stesso Chiodi. Nel fare l’elenco degli edifici finanziati, poi, Chiodi ci invita a nozze, poiché non fa che confermare quanto da noi denunciato. Infatti nessuno degli interventi che cita è di proprietà del Comune dell’Aquila. Ovvero il commissario e il suo portavoce ribadiscono che dei 41 milioni di euro stanziati in totale per i quattro edifici elencati, non un centesimo arriverà al Comune dell’Aquila che pure, tra scuole primarie, dell’infanzia, medie e asili nido, ha un patrimonio di oltre 50 edifici da ristrutturare. È evidente pertanto quale grave disparità si sia consumata ai danni della comunità aquilana, la più colpita dal sisma, che ha avuto meno della metà di quanto assegnato al Comune di Magliano dei Marsi, il cui vice sindaco è, guarda caso, proprio Antonio Morgante. Ricordiamo a Chiodi, inoltre, che l’assessore comunale Vladimiro Placidi, già a ottobre 2010, gli aveva inviato un dettagliatissimo piano di interventi da effettuare con la massima urgenza su edifici di proprietà del Comune per la ricostruzione e la messa in sicurezza. In quell’elenco solo gli interventi per le scuole ammontavano a oltre 50 milioni di euro. A quella richiesta peraltro sono seguite altre proposte e sono stati sollecitati più volte incontri per l’inserimento di questi interventi nei programmi del commissario. Non abbiamo tuttavia mai avuto risposte, tanto che ci è venuto il dubbio che il commissario non legga la posta, o quantomeno non legga quella proveniente dal Comune dell’Aquila.

2) Quanto alla questione dei Musp, è il commissario Chiodi che li cita ogni qualvolta si parli di scuola. Approfittiamo dunque per ricordargli che la manutenzione di queste strutture è costosissima e sta pesando in maniera insostenibile sui bilanci dei Comuni e della Provincia, tanto è vero che, sulla questione, abbiamo avuto nei giorni scorsi un incontro dai toni allarmanti con il prefetto Giovanna Maria Iurato.

3) Ringraziamo Morgante per aver confermato quanto da noi dichiarato circa il fatto che il provveditore aggiunto ai Lavori pubblici di Lazio, Abruzzo e Sardegna Giancarlo Santariga abbia agito sulla base di un elenco fornito dalla regione e non certo su propria iniziativa.

4) Quanto alla presunta polemica strumentale sull’edificio di Castel del Monte, ribadiamo che il commissario ha dichiarato, peraltro senza ancora farlo, di depennare l’intervento solo dopo la denuncia della trasmissione Report e pertanto ben dopo la data, da lui stesso citata, del 20 luglio 2011, quando cioè si sarebbe accorto che l’edificio in questione non ospita più una scuola. Chiodi dovrebbe anzi chiedere scusa al sindaco di Castel del Monte per averlo preso in giro, dal momento che, essendo il Comune nel cratere sismico, quell’edificio va certamente recuperato, ma non certo attraverso i fondi delle scuole. E Chiodi questo lo sapeva. Visto però che lui e Morgante sono tornati sull’argomento, ci chiediamo perché siano stati così distratti per alcuni Comuni e tanto solerti invece nell’eliminazione delle schede inviate dal comune dell’Aquila che riguardavano ex edifici scolastici oggi adibiti ad altro uso.

L’accanimento disinformativo e difensivo del commissario Chiodi - aggiungono il sindaco e l'assessore - inquieta i cittadini aquilani, non la politica aquilana, cosa ben più grave. Quanto all’invito a lavorare siamo costretti a ricordare a Chiodi che il piano degli interventi sulle scuole dell’Aquila è pronto da tempo, come saprebbe se solo leggesse le carte che gli mandiamo, ed è un piano ben più dettagliato delle modeste e approssimative schede progettuali inviate da molti Comuni allo stesso commissario e da questi poi inserite nel piano delle scuole, salvo essere successivamente costretto a fare un passo indietro. Ancora una volta, dunque, due pesi e due misure. I progetti del Comune dell’Aquila, come abbiamo già detto, Chiodi ce li ha dal 2010, ma non li guarda. Quanto ai buoni intendimenti e alle encomiabili intenzioni del commissario rispetto alla messa in sicurezza di tutte le scuole della regione, gli suggeriamo di non enunciarle a noi, ma di spiegarle alla commissione dei fondi Cipe e al Parlamento, che quei fondi li hanno stanziati per i danni del terremoto e non per altri, per quanto illuminati, progetti".


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