Prosegue la riunione fiume della Conferenza Stato-Regioni chiamata a ripartire il fondo sanitario da 106,4 miliardi di euro. Ieri i governatori non sono riusciti a trovare l'accordo sui parametri e, in particolare, sul criterio di deprivazione socio-economica chiesto a gran voce dai presidenti delle Regioni del Sud e soprattutto da Campania, Calabria e Puglia. Nemmeno la proposta avanzata ieri dal presidente Vasco Errani, di introdurre questo criterio nel riparto del prossimo anno, sembra convincere le Regioni del Nord.
La seduta, andata avanti fino all'alba, è ripresa poco fa.
Il governatore Gianni Chiodi, che sta partecipando alla Conferenza nella capitale, affida ancora una volta a Facebook la sua posizione.
"Qui non si trova l'accordo" scrive. "Mi rendo conto sempre di più che solo una regione con i conti in ordine e le carte in regola può PRETENDERE un federalismo solidale. Sulla scelta di risanamento delle finanze regionali occorre fissare un punto di non ritorno e su questo si gioca la credibilità di tutta la classe politica. Oggi noi potremmo essere solidali ma pretendo che facciano quello che abbiamo fatto noi in due anni".
"Siamo su un crinale pericoloso, ma e' necessario che le regioni raggiungano l'intesa sul riparto". Ha detto il presidente alle agenzie di stampa a margine della riunione della Conferenz.
"La situazione rimane difficile - ha aggiunto il presidente - ma il mio auspicio, come del resto quello dei miei colleghi, e' di chiudere oggi il riparto arrivando ad un accordo tecnico e politico". Per l'Abruzzo il nodo piu' rilevante da risolvere rimane la mobilita' extraregione che fa riferimento al 2009, anno del terremoto. Il dato nelle mani dei tecnici della sanita' regionale e' molto alto rispetto agli anni precedenti e questo e' motivo di contrattazione con le altre regioni italiane. I saldi piu' negativi l'Abruzzo li fa registrare con le Marche, l'Emilia Romagna e la Lombardia.