Fossa, cenni storici e turistici

04 Luglio 2012   13:16  

Fossa, Partendo dall’Aquila, prendendo la statale 17 prima e la S.S. 261 Subequana dopo, a circa 10 Km. si incontra il bivio che, dopo qualche Km. conduce a Fossa a 640 m. s.l.m. Sorse sulle rovine dell’antica “Aveia ”, città dei Vestini, la quale forse fece parte nel periodo italico con “Pinna” e “Peltuinum” di una confederazione.
Entrò nell’ordinamento romano come prefettura, conservando cioè le magistrature locali, ma subordinate a un prefetto nominato da Roma con funzioni giurisdizionali. Nel 1254 prese parte alla fondazione dell’Aquila.
Di origine medioevale, si stende sulle pendici del monte Circolo.
Nella parte più alta del paese, si può vedere il castello di Fossa, un recinto fortificato a pianta triangolare con i nuclei abitativi ricavati nelle quattro torri angolari a pianta quadrata inaccessibili dall’esterno.
Si possono ammirare alcuni edifici di origine medioevale.
Una delle abitazioni più antiche sarebbe la casa del Beato Bernardino da Fossa.
Vi sono inoltre interessanti palazzi quattrocenteschi e settecenteschi.
Di notevole interesse è la chiesa parrocchiale dell’Assunta, completamente ricostruita nel ’700 sulle rovine di un’antica chiesa duecentesca. La facciata è del 1769, l’interno è a una sola navata con un bell’altare di sinistra avente un tabernacolo ligneo, e il soffitto ligneo a cassettoni. Il pavimento è composto da pietre tombali che permettono l’accesso ai locali sottostanti.
Di fronte alla chiesa è la casa Bonanni, ricca di opere d’arte, con quadri di Patini, Michetti e dei Cascella, di ceramiche di Castelli, tappeti, merletti e monete dell’antica zecca Aquilana.
Nelle vicinanze sorge Santa Maria delle grotte, o “ad Cryptas”, chiesina gotico-cistercense eretta nella seconda metà del sec. XIII è uno dei più antichi e importanti monumenti dell’aquilano. L’interno è ad una sola navata rettangolare con volta a botte incompleta, il presbiterio è quadrato coperto da una volta a crociera. Le pareti sono rivestite di affreschi databili ai sec. XIII, XIV e XV. Alcuni del ’300 sono di ispirazione Giottesca e di scuola Toscana, ricollegabili al ciclo pittorico di San Pellegrino a Bominaco. Sulla destra e sul fondo i dipinti di scuola benedettina del sec. XIII; sulla sinistra quelli di scuola toscana dei sec. XIV e XV. Nell’angolo di sinistra troviamo un’edicola ogivale in pietra del ’400, mentre davanti al presbiterio una piccola scala discende alla cripta in cui è situato un altare primitivo.
 Nelle vicinanze, su uno sperone di roccia che scende a picco sulla vallata, si trova il convento di S. Angelo d’Ocre. (vedi Ocre).
La località è meta di passeggiate per la bellezza del paesaggio, oltre che per le ricchezze storiche artistiche e culturali.
Un altro monumento di grande interesse è il convento di Santo Spirito, anch’esso di origine medioevale.
In lontananza, il castello d’Ocre domina la zona; esso, probabilmente, sorse dove un tempo era l’acropoli di “Aveia”, l’antica città dei Vestini, e diventata, con la conquista romana, prefettura e municipio.
Nella zona dove è ubicata Fossa, infatti, affiorano reperti vari e anche resti di mura di cinta.
Recentemente è stata portata alla luce una importante Necropoli Italica con tombe a camera e in osso che vanno dal IX sec. al II sec. d.C..
All’epoca della decadenza dell’impero questa città fu sede vescovile. La sua distruzione avvenne o per qualche catastrofe o ad opera dei longobardi nel VI sec. dopo Cristo.


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