Francesco Bizzarri: il futuro di Centi Colella

La seconda parte dell'intervista

31 Marzo 2011   10:35  

Ieri vi abbiamo proposto la prima parte dell’intervista a Francesco Bizzarri, presidente del CUS L’Aquila, in cui si annunciava in anteprima l’imminente rifondazione del CUS L’Aquila Rugby.

Oggi pubblichiamo la seconda parte, in cui si parla della situazione generale dello sport universitario e delle lunghe controversie riguardanti i terreni di Centi Colella.

In quale condizione versa lo sport universitario?

La nostra aspirazione è quella di ampliare e potenziare lo sport universitario. Da circa un mese sono ripartite le selezioni nei vari sport (tra cui appunto il rugby) per i campionati nazionali universitari che si terranno i primi di Aprile all’Acquacetosa di Roma.

Dal punto di vista delle strutture, qual è la situazione attuale?

I problemi di Centi Colella sono sotto gli occhi di tutti. Tali problemi derivano dall’emergenza terremoto che portò una delle più grandi tendopoli cittadine su quei terreni. Questa tendopoli venne smantellata a fine Dicembre 2009 e subito venne fatta una perizia che decretava la necessità di 1 milione di euro per il completo ripristino delle strutture e dei campi. Non si capisce bene per quale motivo i soldi sono arrivati solo un anno dopo e dimezzati. Alla fine ci hanno dato solamente 500.000 €.

Quali sono i danni a cui porre rimedio?

I danni sono molti. Non è una critica, siamo consapevoli che possa accadere una cosa del genere nell’emergenza. Noi abbiamo danni seri all’impianto idrico, a quello elettrico e a quello fognario. Con 500.000 € è assolutamente impossibile riparare tutto. Se non si sblocca la situazione c’è il rischio che si possa ricorrere alla magistratura.

Come è potuto accadere che si arrivasse a una tale situazione?

C’è senza dubbio qualcosa che non va. Posso fare un esempio che ho posto anche al prefetto. Per il campo di Pianola sono stati stanziati, giustamente, 200.000 € per il completo ripristino. Vorrei sapere secondo quale criterio a noi che abbiamo 3 campi, 2 palestre, 2 capannoni e tutti i camminamenti, per non contare i danni di cui sopra, sono stati dati solo 500.000 €.

E il prefetto come ha risposto?

Il prefetto ha accolto di buon grado la nostra protesta, rendendosi conto della situazione e della regolarità delle nostre richieste.

E adesso?

Adesso è stata fatta un’ulteriore perizia che ha, ovviamente, confermato la prima. La cifra necessaria si aggira ancora intorno ad 1 milione di euro. Speriamo quindi di risolvere tutto entro l’estate. Per adesso abbiamo un capannone pienamente disponibile, mentre per alcuni allenamenti ci appoggiamo al federale. Si vedrà!

Questa è quindi la situazione dei campi di Centi Colella. Un altro spazio cittadino che sopravvive a stento alle contraddizioni del dopo terremoto. La rinascita di una città distrutta deve passare per forza di cose anche attraverso la riappropriazione di questi spazi. Lo sport universitario può senza dubbio incarnare in se un modello o un aggancio per i tanti giovani che hanno deciso di rimanere in città e per tutti quelli che hanno scelto di tornarci. La situazione, però, deve sbloccarsi il prima possibile. Preferibilmente, prima che tutti decidano di andarsene da questa città in agonia.

Matteo De Santis


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