Frode in commercio, De Cecco e co-imputati scelgono il rito abbreviato

02 Ottobre 2024   15:39  

La difesa punta sulla trasparenza aziendale, sostenendo che le modalità di pubblicità e rappresentazione del prodotto sono state rispettate.

Gli imputati nel processo per frode in commercio che vede coinvolto il pastificio De Cecco hanno scelto il rito abbreviato. Tra loro anche il presidente del consiglio di amministrazione dell'azienda, Filippo Antonio De Cecco. Il giudice del Tribunale di Chieti, Morena Susi, ha accolto la richiesta presentata dagli avvocati, fissando l’udienza per il 22 gennaio 2025. Il pubblico ministero designato è Luisa Bertini.

Il rito abbreviato consente di accelerare i tempi processuali e prevede, in caso di condanna, uno sconto di pena. Oltre a Filippo Antonio De Cecco, gli altri imputati sono il direttore degli acquisti Mario Aruffo, l'ex direttore della qualità Vincenzo Villani e la stessa F.lli De Cecco Spa, coinvolta per responsabilità amministrativa.

Le accuse risalgono a fatti avvenuti dopo il 13 febbraio 2022, quando alcuni lotti di pasta, principalmente a formato lungo, sono stati commercializzati con informazioni fuorvianti. Secondo l'accusa, sulle confezioni era indicato che la materia prima proveniva da California, Arizona e Italia, mentre una percentuale di circa il 7%, pari a 4.475 tonnellate, sarebbe stata prodotta con grano francese.

La difesa, composta dagli avvocati Augusto La Morgia, Marco Femminella, Marco Spagnuolo e Antonio Marino, ha presentato una serie di documenti rilevanti. L'avvocato Femminella ha sottolineato che la condotta dell'azienda è stata sempre trasparente, aggiungendo che tali documenti erano già stati esaminati dal PM, che in parte aveva chiesto l’archiviazione. Femminella ha criticato inoltre il giudice per non aver tenuto conto delle informazioni fornite dall'Autorità di controllo, che avrebbe certificato la regolarità della pubblicità e della rappresentazione del prodotto.

Per quanto riguarda l'ex direttore della qualità, Vincenzo Villani, il suo avvocato, Antonio Marino, ha spiegato che il suo assistito ha lasciato l'azienda per motivi estranei alla vicenda e in un periodo antecedente ai fatti contestati. Marino ha ribadito la correttezza con cui Villani e l’azienda hanno operato, respingendo l'ipotesi di frode. La scelta del rito abbreviato, secondo la difesa, nasce dalla convinzione che gli atti già prodotti possano portare all’assoluzione.

L'udienza di gennaio sarà decisiva per chiarire le responsabilità degli imputati e il futuro giudiziario di una delle più importanti aziende alimentari italiane.


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