Una grande perdita di fiducia nell'azione delle istituzioni è quanto traspare dai risultati di un questionario cui sono stati sottoposti alcuni commercianti del Teatino in merito alla piaga della criminalità.
I risultati del sondaggio, promosso dalla Confcommercio, sono stati resi noti nel corso di una conferenza presso Palazzo d'Avalos di Vasto: i dati raccolti, per quanto prevedibili, non possono comunque non suscitare una certa amarezza.
Scarsissima fiducia nel lavoro di contrasto alal criminalità da parte delle istituzioni, ricorso sempre più massiccio a sofisticati impianti d'allarme e soprattutto crescente paura a seguito dei furti e dei taccheggi subìti. Su 92 commercianti intervistati, ben il 62% ritiene che il livello di sicurezza sia "molto peggiorato", ed addirittura il 95% sostiene che "la crisi abbia determinato un aumento del degrado sociale a causa dei piccoli furti compiuti da persone con evidenti difficoltà economiche".
Quanto alle cause, l'81% degli intervistati le individua in una sempre più diffusa percezione di "impunità e mancanza di certezza della pena". Riguardo invece le possibilità di prevenzione, per l'80% dovrebbero essere applicate "leggi più severe", mentre il 63% ritiene che dovrebbero essere adoperati "maggiori interventi preventivi e repressivi delle forze dell'ordine".
La presidente provinciale della Confcommercio Marisa Tiberio, al riguardo, ha rimarcato come "fenomeni come furti, usura, taccheggio ed abusivismo commerciale frenano la libertà d'impresa e la crescita del settore".